<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
VICENZA

«Caro fratello ladro...». Lettera del prete dopo il furto in chiesa ai Ferrovieri

Il colpo è stato messo a segno durante un funerale e don Andrea ha deciso di scrivere sul bollettino parrocchiale
La chiesa dei Ferrovieri, a Vicenza
La chiesa dei Ferrovieri, a Vicenza
La chiesa dei Ferrovieri, a Vicenza
La chiesa dei Ferrovieri, a Vicenza

Tra i tanti annunci sul volantino parrocchiale, dai campi estivi per ragazzi alle collette per la Terra Santa è spuntata anche una lettera. È firmata da don Andrea, il titolo è eloquente e non passa certo inosservato: “Caro fratello ladro...” È stato l’ultimo furto nella chiesa di Sant’Antonio ai Ferrovieri a spingere il sacerdote a prendere “carta e penna” per rivolgersi all’autore del colpo. Ultimo caso, si diceva, dato che le piantine all’ingresso spariscono puntualmente da tempo.

In azione durante un funerale

Questa volta, però, il ladro è entrato in azione non in un momento qualsiasi, ma mentre si celebrava un funerale, lunedì scorso. «Ti sei appostato guardingo all’ingresso della chiesa e, dopo aver atteso che tutti fossero entrati e che non ci fosse nessuno a vederti - scrive il parroco nella lettera - hai preso la cassettina delle offerte, l’hai nascosta sotto il giaccone e te la sei svignata». 

Come sottolinea il sacerdote forse pensava che nessuno lo stesse osservando. In realtà si sbagliava di grosso, perché le telecamere della chiesa lo hanno ripreso nitidamente nella sua «maestria e scaltrezza».

La cassetta delle offerte sparita

Al termine del funerale il sacrestano, preoccupato, ha chiesto agli addetti dell’impresa funebre che fine avesse fatto la cassetta. Dopo averla cercata è stato chiaro che doveva essere stata rubata. «Qualcuno ha risposto: “sarà stato un drogato” scrive ancora il religioso -. E invece, caro ladro, non si trattava certo di drogati, immigrati o di persone che vivono per strada. Tu eri ben vestito, figura distinta tra i sessanta e i settant’anni, certamente nostrano».

L'ironia di don Andrea

Don Andrea, non senza ironia, si dice dispiaciuto che l’uomo abbia fatto tanta fatica per racimolare pochi spiccioli e considera che ormai, durante il funerale, si raccolgono solo poche monete: le persone firmano per partecipare al dolore ma spesso tralasciano di tirare fuori il portafoglio per contribuire alle opere di bene. Dopo averla scassinata si sarà accorto del bottino misero. Il dispiacere maggiore è stato piuttosto per la cassettina in legno, creata da un artigiano della parrocchia

E c'è anche chi s'è preso le piantine all'ingresso

Don Andrea conclude quindi: «Nel salutarti, se mai leggerai il bollettino parrocchiale, desidero dirti che preghiamo per te, per la tua situazione economica, anche se non credo sia il tuo principale problema, ma soprattutto per quanto ti porti nel cuore. Lo dico anche per l’altro amico che viene a prendersi le piantine all’ingresso». «Ti auguro che la vita possa darti desideri più grandi e autentici, magari anche quello di chiedere aiuto». 

Claudia Milani Vicenzi

Suggerimenti