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Vicenza

Una bretella lunga 35 anni. Domani l’apertura storica

Si è iniziato a parlarne negli anni ’80 e adesso Vicenza avrà un altro pezzo di tangenziale. L’infrastruttura collegherà la Pasubio a viale del Sole: la realizzazione è stata un’odissea

C’è una frase significativa nella storia della Bretella dell’Albera: «Quando ghe xe i schei le opere si fanno in poco tempo, el cantiere durerà un anno». Profezia pronunciata il 24 maggio 2011 da Attilio Schneck, allora presidente della Provincia, uscendo dalla cucina (sì, proprio così) del casello di Vicenza Ovest dopo una firma definita «storica», vale a dire l’accordo di programma per la variante alla strada Pasubio. Ecco, 12 anni dopo - alla vigilia dell’inaugurazione di quella strada, che aprirà domani, lunedì 19 giugno, alle 11 - di storico ci sono solo le tante dichiarazione e le infinite peripezie che hanno trasformato la cronaca di una strada di 5,3 chilometri (dopo lo stralcio del primo progetto unitario che di chilometri ne prevedeva nove, fino a Isola) in un’odissea. Riassumere la vicenda in questo spazio è francamente impossibile. Si tratta di una questione che ha accompagnato gli ultimi 35 anni della città e a sfogliare gli archivi delle cronache di allora si trovano numerosi articoli dove i protagonisti della scena amministrativa annunciavano svolte e cantieri imminenti. Annunci puntualmente smentiti dai fatti. 

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La delibera del 22 febbraio 1988

Qualche coordinata è bene però darla. È il 22 febbraio 1988 quando il consiglio comunale di Vicenza è chiamato a votare la delibera che riguarda “L’approvazione del nuovo tracciato della S.S.n.46 e del tracciato della tangenziale sud e conseguente adozione di una variante parziale al P.R.G.”. Il sindaco è Antonio Corazzin, l’assessore all’urbanistica Silvano Spiller. Nella relazione, illustrata da Spiller, si parlava di un ammodernamento alla SS 46 «necessario per poter sopportare in regime di normalità un traffico imponente, che raggiunge punte di circa 30 mila veicoli al giorno», oltre che di «quattro corsie di transito, più due corsie per soste di emergenza». Come detto, 35 anni fa. Si sono succedute otto amministrazioni (con due commissariamenti) e il taglio del nastro spetterà a un sindaco, Giacomo Possamai, classe 1990. Nel mezzo slanci e passi indietro, progetti e revisioni. Ultimatum e tavoli istituzionali.

L'approvazione della variante un «Momento storico»

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Il 10 giugno 2005 il sindaco Enrico Hüllweck, dopo che il cda della Brescia-Padova aveva approvato il progetto definitivo della variante parlava di «un momento storico». Il tracciato partiva dalla zona Cattane e arrivava fino a Isola, attraversando Costabissara in galleria. Si parlava di 75 milioni di euro e per comodità si faceva ancora ricorso alla lira per capire l’enormità della spesa: «150 miliardi delle vecchie lire». Vecchie lire che una generazione, oggi, non ha mai maneggiato. «È un’opera che deve andare avanti in tempi brevi», le parole di Hüllweck, che aveva aggiunto: «Per i cittadini di strada Pasubio deve essere una giornata di grande speranza». Chi ha sperato, domani troverà soddisfazione. Anche se la partita, in particolare per lo sviluppo verso nord, non pare per nulla chiusa.

Alessia Zorzan

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