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Valdagno

Nuova frana sullo Zovo. Strada chiusa per un mese

Crollato un muro di sostegno in contrada Grendene. Lavori urgenti da 110 mila euro. Alternative per il tunnel o Priabona
Lavori al via: sarà tolto il semaforo per fare spazio al cantiere (Foto Ve.Mo.)
Lavori al via: sarà tolto il semaforo per fare spazio al cantiere (Foto Ve.Mo.)
Lavori al via: sarà tolto il semaforo per fare spazio al cantiere (Foto Ve.Mo.)
Lavori al via: sarà tolto il semaforo per fare spazio al cantiere (Foto Ve.Mo.)

La strada provinciale 45 non trova proprio pace. Tra smottamenti e cedimenti, la strada che dal centro della frazione di Novale di Valdagno porta al passo dello Zovo, è periodicamente sotto i ferri con reti rosse che compaiono per lasciar posto a piccoli e grandi cantieri. Ora scattano nuovi lavori d’urgenza lungo la via di collegamento collinare con Schio, che chiuderà per un mese per permettere alla Provincia di mettere mano al versante franato all’altezza di contrada Grendene.

Provvedimento d'urgenza per la frana sullo Zovo in contrada Grendene

Il movimento franoso, che era finito sotto la lente di ingrandimento già ad agosto, ha continuato a peggiorare facendo prendere un provvedimento di urgenza. Da lunedì, infatti, rimarrà interdetta al traffico per un mese Sp 45 per consentire alla società pubblica “Vi.abilità”, che si occupa della manutenzione delle arterie provinciali, di intervenire con «lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza della scarpata stradale a seguito del cedimento di un muro di valle».

Il pericolo

Si tratta di un cedimento che, a fine estate, sembrava non destare preoccupazioni, ma che con un sopralluogo, effettuato dai tecnici di palazzo Nievo, ai primi di novembre richiede di mettersi all’oprea tempestivamente. Scatta quindi la chiusura per il tratto interessato dall’intervento che costa 110 mila euro e che prevede la realizzazione di micropali, di un nuovo cordolo e di ancoraggi per il consolidamento. Fino ad oggi c’era un semaforo che permetteva di percorrere la strada, ma l’arrivo dei macchinari con l’apertura del cantiere comporterà l’occupazione di tutta la carreggiata.

La viabilità alternativa: il tunnel o Priabona

Per questo motivo le alternative per raggiungere Schio e la Val Leogra diventeranno il traforo o la provinciale 124 “Priabona”. Ai residenti sarà consentito percorrere la strada provinciale fino all’altezza della frana, mentre tutti gli altri dovranno scegliere la viabilità alternativa passando per contrada Novella o la Val Dell’Oro.

I precedenti

Percorrendo la strada, che conduce allo Zovo dal fondovalle, la situazione è sempre la stessa da anni: rattoppi, avvallamenti e buche fanno da “navigatore” a chi decide di imboccarla, facendo tenere al volante sempre la guardia alta. Poche centinaia di metri prima del tratto dove, da lunedì prossimo, si aprirà il nuovo cantiere di “Vi.abilità”, ci si imbatte nell’intervento che risale al 2018 quando franò il tornante numero 4: con oltre 70 mila euro fu messo in sicurezza il tratto.

E a luglio dello scorso anno si era registrato un cedimento, all’altezza della contrada Pregassi, che aveva visto comparire strisce di colore bianco e rosso per una pianta ad alto fusto che era stata sradicata dal terreno con evidente cedimento del bordo stradale. Anche allora c’era stata un intervento di sistemazione e, a metà novembre scorso, era stata decisa la chiusura della strada ad orari per permettere i lavori di ripristino, con una spesa di 120 mila euro, del cedimento che si era verificato appena lasciato alle spalle il centro di Novale imboccando via Sandri e Menti, dopo il rettilineo.

La fragilità del versante

Sono cinque chilometri che vengono percorsi ogni giorno oltre che dagli abitanti delle contrade che sorgono lungo l’arteria, anche da chi la sceglie per scollinare e raggiungere la Val Leogra e dai mezzi di linea Svt con i pendolari che quotidianamente vanno a Schio.

Già nel 2018 la società provinciale “Vi.abilità” aveva rilevato le criticità presenti sull'intero versante valdagnese e aveva prospettato la possibilità di «stanziamenti futuri, nel quadro generale dei collegamenti provinciali e considerando le priorità». Una fragilità dell’area, dunque, rilevata in varie occasioni con specifici sopralluoghi e che è tornata alla ribalta anche pochi giorni fa con lo smottamento avvenuto nella zona boschiva tra le contrade Lure e Zenari, all'altezza dello slargo dove si imbocca la “Strada delle croce”. In questo caso è comparso un cartello che segnala il pericolo di caduta massi ed è stata emessa un'ordinanza da parte del Comune che vieta il transito sul sentiero.

Veronica Molinari

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