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Trissino

Gli incontri su gambe e armocromia. «Non è lotta alla violenza»

Polemica sugli eventi organizzati dal Comune per la Giornata internazionale di sensibilizzazione per le donne

In questi giorni, a Trissino, per sensibilizzare la cittadinanza contro la violenza di genere, il Comune ha organizzato incontri per parlare di «gambe affaticate» e «armocromia» in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Insorgono contro l’assessore alle pari opportunità, Martina Benetti, l’associazione “La clessidra” e un gruppo di donne, «di fronte all’aumento dei crimini contro le donne».

L'incontro della discordia sulle gambe delle donne

«Nei giorni del massacro di Giulia si accosta la panchina rossa con il suo messaggio sulla violenza ad incontri dal titolo “77: le gambe delle donne” (per altro interessante, ma assolutamente fuori contesto) e “L’armocromia per sentirsi belle” (l’apoteosi del paradosso). Queste iniziative non sono solo di cattivo gusto, ma offensive per tutte le vittime e per tutte le donne. La bellezza non è un valore per lo sviluppo dell’empowerment femminile, per il consolidarsi di un modello che aumenta l’oggettivazione delle donne, rendendole sempre più corpi. La prevenzione è aprire sportelli d’ascolto, sono corsi nelle scuole, fin dalla primaria, che educhino alla parità di genere, è sostegno all’autonomia economica per la tranquillità delle donne».

La critica: «Persa l'occasione per fare cultura»

Per questo, sottolineano, «a Trissino si è persa l’occasione di fare cultura e formazione, di adempiere alla funzione pubblica del buon governo della città e cura dei cittadini».
La replica dell’assessore Benetti non si è fatta attendere. «Mi sarebbe piaciuto - ha detto - che chi protesta avesse valutato, al di là dei titoli degli eventi, i contenuti, i valori sviluppati, con l’aiuto dei relatori, molto qualificati. I titoli molto spesso servono per richiamare l’attenzione e vedo che ci sono riuscita, ma la mia intenzione era quella di esorcizzare un problema molto grave.

La replica di Benetti: «Credo all'emancipazione delle donne»

Avrei voluto che l’intervento del gruppo di donne avesse riconosciuto l’impegno dell’amministrazione comunale che, da più anni, affronta queste tematiche e ha richiamato tanta partecipazione non solo di donne, ma anche di uomini. Non ho voluto ricorrere ai soliti titoli, che forse hanno stancato, che non riescono più a coinvolgere la partecipazione. Credo nell’emancipazione delle donne, elemento fondamentale per affrontare la vita, e le mie iniziative in questi anni sono sempre state molto apprezzate, incluso il primo incontro, quello sulle gambe delle donne».
Benetti ricorda che «la panchina rossa simboleggia la violenza sulle donne rappresentata dal sangue di chi non c’è più, oltre alla violenza psicologica. Sappiamo che questi incontri non salveranno vite, che chi subisce spesso non denuncia. Se oggi sentirsi belle e femminili ci dà più sicurezza e forza, spero che “cercare l’autostima” non diventi un delitto; se, invece di essere solidali tra donne, confrontandoci sulle problematiche, ci accusiamo a prescindere con superficialità solo leggendo il titolo di una locandina, quale rispetto possiamo pretendere?».

Aristide Cariolato

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