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Recoaro

Dopo 80 anni ritrovano la gavetta del prozio alpino

Rinvenuta da uno storico in un deposito di ferro vecchio in Friuli. Era di Luigi Camposilvan morto a 23 anni in Russia

Nella vita a volte accadono fatti che lasciano il segno: alcuni le chiamano coincidenze, per altri sotto c’è una sorta di disegno del destino. E così, per puro caso, tra i rottami ferrosi di un deposito è venuta alla luce una gavetta che racconta la storia di un alpino recoarese morto giovane in guerra. Una gavetta di alluminio della capienza di due o tre litri dove i soldati mangiavano, usata nel fronte greco-albanese dalle truppe alpine e che è appartenuta a Luigi Camposilvan.

La gavetta di Luigi Camposilvan ritrovata in un deposito di rottami

È stata ritrovata da Edi Casagrande, appassionato di storia a Latisana, in Friuli, in un deposito di rottami ferrosi. Casagrande, di Azzano Decimo, che dice di «non credere alle coincidenze», era con la moglie Paola e ha «buttato l’occhio sul ferro e con l’occhio esperto», racconta, dice di «aver subito notato una gavetta, sporca, anche se qualcosa si leggeva nell’incisione». Una volta ripulita è apparsa la scritta “Albania 1941 W il 1920 Camposilvan Luigi”. «Probabilmente - spiega - è stata abbandonata perché in cattive condizioni, prima della partenza di Camposilvan da San Giovanni al Natisone per la Russia».

Incontro con i parenti di Camposilvan

Stamattina ci sarà l’incontro tra una delegazione di Recoaro, con i parenti di Camposilvan, amministratori recoaresi, autorità locali e le penne nere nella sede del Gruppo alpini di Azzano Decimo. Camposilvan faceva parte del terzo reggimento Divisione Julia Gruppo Udine, arruolato nel reparto munizioni e viveri, ed era nato a Recoaro il 7 giugno 1920 e deceduto presumibilmente l’11 gennaio 1943. La stessa divisione dove ha prestato il servizio militare proprio Casagrande. La teca con all’interno la gavetta sarà quindi riportata a Recoaro e poi si deciderà dove collocarla, forse a Merendaore di dove era originario l’alpino. Una storia incredibile, riemersa dal passato quasi per caso e grazie alla curiosità del collezionista, grande appassionato di storia Casagrande, che si è trovato tra le mani la gavetta con inciso il nome di un soldato italiano, di Recoaro per la precisione.

La ricerca sulla banca dati della seconda guerra mondiale

Da lì ha iniziato a ricostruire la vicenda con una ricerca sulla banca dati dei “Caduti e Dispersi” della seconda guerra mondiale e Camposilvan è risultato disperso. Dopo quanto scoperto, Casagrande ha chiamato il presidente della Fondazione 3 Novembre 1918, Giovanni Periz, che si occupa del Sacrario militare del Pasubio, chiedendogli di aiutarlo nella ricerca. «Il desiderio era restituire la gavetta alla famiglia», conferma Casagrande, e «si è messo in contatto con il sindaco di Recoaro e il capogruppo delle penne nere della cittadina, fino a trovare i pronipoti».
Casagrande non ha voluto sapere chi sono, fino ad oggi, «per non togliere emozioni all’incontro di oggi». Armando Cunegato, sindaco di Recoaro, guiderà la delegazione in Friuli. «Un ritrovamento simile è importante: ti fa intuire, poiché capirlo per chi non lo ha vissuto è impossibile, cosa possano aver affrontato quei ragazzi. Tra gli alpini rimane una sensibilità particolare su questi temi. Purtroppo attualmente il mondo pare non avere capito l’orrore della guerra».

Luigi Cristina

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