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Brogliano

Diventerà diacono: «A 59 anni ho detto sì alla chiamata di Dio»

Venerdì 8 dicembre l'infermiere Mario Addondi, sposato e con 4 figli, sarà ordinato diacono: «Sarò al servizio della comunità»

«Sono giorni di trepidazione, anche di preoccupazione. Ma dentro di me ho una grande gioia». Mauro Addondi si sta preparando a domani quando, in cattedrale, il vescovo Giuliano Brugnotto lo ordinerà, con altri 5 confratelli, diacono permanente. A 59 anni l'infermiere di Brogliano, sposato con Orietta, padre di 4 figli e nonno di 6 nipoti, dirà "sì" alla chiamata di Dio.

Un cammino di formazione durato 6 anni

Un "sì" che risale al passato, e che l'ha portato a seguire un percorso articolato, fra discernimento e studio: «Un cammino di formazione durato 6 anni, accompagnato da mia moglie, con la diocesi, e un corso di studi con la facoltà teologica del Triveneto che concluderò nel 2025».L'ordinazione è anche una tappa di un personale percorso di servizio che Addondi porta avanti da ragazzino. Originario di Magrè di Schio, famiglia cattolica e praticante, Mauro ha sempre frequentato la parrocchia, prima con gli scout e poi con i gruppi di animazione giovanile.

Nel suo passato anche tanto volontariato

È stato volontario in aiuto ai disabili, e ad un camposcuola della Caritas ha conosciuto Orietta, con cui è sposato da 35 anni. «Insieme, ci siamo occupati di animazione liturgica, di gruppi giovanili e di formazione delle coppie e di incontri matrimoniali. E, a lungo, abbiamo operato con Caritas con il suo direttore diocesano, don Giovanni Sandonà, che ho ritrovato adesso, come delegato vescovile al diaconato permanente». Di fatto, una vita da volontario, in vari ambiti, affiancata al lavoro da infermiere (lo svolge da 37 anni) e all'impegno di una famiglia numerosa. «Io credo che, nonostante le fatiche, siano state esperienze che valeva la pena di fare, che mi hanno arricchito».

Riceverà presto un incarico dal vescovo

La "chiamata" di Dio è arrivata alcuni anni fa: quella di mettersi al servizio delle comunità e dei sacerdoti (nell'Unità pastorale di Brogliano, prima don Adriano Preto Martini, ora don Diego Zaupa) ancora di più. Addondi è entusiasta, ma sente il peso di un mandato che non conosce ancora. «Il diacono, alle dirette "dipendenze" del vescovo, rappresenta Cristo servo, cioè a servizio del popolo. Mi verrà affidato un ambito, che potrebbe essere quello caritatevole, quello catechistico, quello liturgico o altro. Sarò dove ce ne sarà bisogno, continuando la mia vita in famiglia e al lavoro. La fede mi sorregge e mi aiuta».

In cattedrale sarà con un nutrito gruppo di fedeli

La parrocchia di Brogliano sarà in cattedrale domani pomeriggio ad accompagnarlo con un nutrito gruppo di fedeli. «In questi anni ho tentato di prendere consapevolezza delle necessità e dei bisogni della chiesa nella zona in cui vivo, delle persone che ho attorno, e delle mie possibilità di intervenire per migliorare la situazione. Sono certo di poter dare un contributo, ancora di più da diacono permanente. Con i miei limiti, ma anche con il mio entusiasmo, spero di poter essere utile».

Diego Neri

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