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Recoaro Terme

Cervo di 200 chili attraversa la strada, centra un furgone e poi muore

L'animale ha superato la rete installata lungo la strada provinciale 246 in zona abitata ai Bonomini, all’altezza del campo da calcio
L’incidente avvenuto ai Bonomini all’altezza del campo da calcio lungo la strada 246 a Recoaro Terme
L’incidente avvenuto ai Bonomini all’altezza del campo da calcio lungo la strada 246 a Recoaro Terme
L’incidente avvenuto ai Bonomini all’altezza del campo da calcio lungo la strada 246 a Recoaro Terme
L’incidente avvenuto ai Bonomini all’altezza del campo da calcio lungo la strada 246 a Recoaro Terme

Violento scontro, l’altro giorno, nel tardo pomeriggio, a Recoaro Terme, nella frazione dei Bonomini. Alle 19 un furgoncino che procedeva lungo la strada provinciale 246 all’altezza del campo da calcio si è trovato davanti all’improvviso, subito dietro la curva, un cervo adulto. L’impatto è stato forte e inevitabile.
Il cervo è morto sul colpo ed il veicolo ha riportato danni ingenti nella parte anteriore con il cofano accartocciato come pure la parte del lato guidatore.

Cervo di 200 chili attraversa la strada e centra un furgone a Recoaro Terme

Un animale del peso di circa 200 chili, come confermato da Dorino Stocchero, ex agente della polizia provinciale sempre pronto a dare una mano quando a Recoaro si verificano episodi simili. «Quel cervo aveva 5 anni, come stabilito dall’usura dei denti. Aveva il “trofeo coronato”, vale a dire che le corna erano nel massimo dello sviluppo. I cervi attraversano la provinciale per andare nel torrente Agno per abbeverarsi e poi o proseguono oppure tornano indietro».

L'animale ha superato la rete installata lungo la sp 246 ai Bonomini

Nella zona dell’incidente è presente anche una rete che evidentemente non è bastata a impedire che l’animale attraversasse la strada provinciale, come confermato da Stocchero. A Recoaro ci sono molti di questi animali che, con il calare del buio, si spostano raggiungendo le arterie e rischiando di diventare un pericolo per se stessi e per gli automobilisti in transito.

È stato un vero miracolo che il conducente del furgoncino travolto non abbia riportato gravi conseguenze o che non ci sia stato un tamponamento a catena, dopo il violento impatto con il cervo.

A rimuovere l’imponente animale dalla sede stradale sono stati alcuni cacciatori volontari, mentre i rilievi sono stati effettuati dalla polizia provinciale.

 

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Gli altri incidenti sulla strada che hanno coinvolto altri animali selvatici

Lungo la 246, tra Bonomini e Facchini, un tratto di circa un chilometro, negli anni si sono verificati alcuni incidenti che hanno coinvolto la fauna selvatica in particolare cervi. Solo nell’autunno 2022 quattro di questi avevano portato alla morte dell’animale. Proprio per questo motivo il “Comprensorio alpino Vicenza 1”, ente privato a finalità pubblica con oltre 500 soci che si occupa di gestione faunistica, venatoria e anche ambientale e che comprende i territori di Recoaro e di Crespadoro, ha acquistato alcuni dispositivi che sono stati installati la scorsa estate lungo alcuni punti della strada provinciale.

I dispositivi ad ultrasuoni per far allontanare gli animali dalla strada

Il tutto in collaborazione con Vi.abilità, braccio operativo della Provincia che gestisce le arterie del Vicentino, che ha messo a disposizione il suo personale per il montaggio degli strumenti: tramite l’emissione di ultrasuoni e segnalazioni visive verso il bosco, avvertono gli animali del passaggio dei veicoli così da farli allontanare in direzione opposta della strada.

Il presidente del comprensorio Alberto Bosa sottolinea che «per il momento ne sono stati acquistati cinque di questi apparecchi con i relativi supporti per il montaggio per una spesa complessiva di mille euro con l’intento di contribuire alla tutela dell’automobilista e, al contempo, proteggere gli animali selvatici. Stiamo comunque già pensando di implementare tali strumenti in modo da andare a mettere in sicurezza tutta l’area Bonomini-Facchini, quindi anche dove è accaduto l’ultimo incidente».

Bosa prosegue osservando che «nel tratto più a nord dove gli apparati sono in funzione al momento non si sono più verificati incidenti». La speranza è che con il completamento dell’installazione dei dissuasori, con sensori a emissioni sonore e visive, il numero di questo tipo di incidenti possa essere evitato o sensibilmente ridotto.

Luigi Cristina

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