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Valdagno

Archivio Marzotto in un museo. La famiglia dà il via libera

Veronica, presidente della fondazione: «Sia accessibile a tutti. Iniziativa condivisa indipendentemente da logiche politiche»

Alle oltre mille firme se ne aggiunge simbolicamente una eccellente. Ad appoggiare l'idea di trasferire l'archivio storico Marzotto in un museo è anche Veronica Marzotto, presidente della Fondazione Marzotto, che esprime, in rappresentanza della famiglia, l'approvazione al progetto. «La riteniamo un'iniziativa importante perché l'archivio storico fa parte della storia della nostra vallata - spiega - Restituire ai valdagnesi la possibilità di conoscere la storia della loro città è un normale atto di correttezza civica».

Un museo ai Marzottini

Tutto è iniziato a dicembre scorso, quando la lista civica "Burtini sindaco" ha lanciato la proposta di chiedere all'attuale proprietà della Marzotto di donare alla Città di Valdagno l'archivio storico della Fabbrica per poi dare vita ad un museo da ospitare ai Marzottini. Da lì è nata l'idea, poi concretizzatasi, di una petizione che ha raccolto oltre un migliaio di firme. Insomma l'idea sembra piacere a molti e oggi viene abbracciata anche dalla famiglia Marzotto.

La famiglia Marzotto

«Credo che un archivio debba essere accessibile a tutti perché siamo di fronte ad un bene della città - ha aggiunto Veronica Marzotto - In realtà la parte fotografica non è più conservata in fabbrica essendo stata ceduta a una fondazione esterna. In azienda rimane l'archivio della "Gaetano Marzotto e figli" e quello privato di Gaetano junior, costituito per la maggior parte da lettere e da diari che ripercorrono gli interessi e la partecipazione di mio nonno alla storia politica ed economica di quegli anni sia italiana che europea, ma anche da scritti privati che, come tali, ritengo dovrebbero essere nel caso estrapolati e ricevere un trattamento a parte vista l'intimità degli argomenti».

Fuori da logiche politiche

Un appoggio che è, e che deve essere considerato, assolutamente slegato da logiche partitiche e che guarda esclusivamente alla sostanza del progetto, come ha sottolineato la presidente della Fondazione Marzotto: «L'apprezzamento dell'iniziativa non ha, per me, un colore politico e avrebbe avuto comunque la condivisione della nostra famiglia».La propostaA proporre l'idea è stata la civica del consigliere comunale di opposizione Alessandro Burtini: «Ringraziamo la famiglia Marzotto per il sostegno al progetto di valorizzazione dell'archivio storico Marzotto, che mira a trasformarlo in un museo civico accessibile a tutti - ha detto - Questa iniziativa testimonia il nostro impegno nella conservazione e nella condivisione del patrimonio culturale con la comunità e siamo onorati dalla risposta positiva ricevuta. Le firme raccolte e l'appoggio della stessa famiglia a sostegno del "Museo Marzotto ai Marzottini" sottolineano l'interesse vivo della cittadinanza verso questa causa, spingendoci ad avviare il dialogo con i proprietari della manifattura alla ricerca di una sinergia di intenti».

Decenni di storia

Si tratta di un archivio aziendale che, come si legge nella petizione, custodisce decenni di storia documentando la vita di Gaetano Marzotto e raccogliendo testimonianze che ricostruiscono la nascita della fabbrica, gli ampliamenti, ma anche la progettazione e la costruzione della Città sociale. «Invitiamo il sindaco Giancarlo Acerbi ad unirsi a noi: la collaborazione delle istituzioni locali sarà cruciale nell'organizzare una tavola rotonda alla quale parteciperanno tutti i soggetti interessati, per definire insieme il percorso verso la realizzazione del museo», ha detto Burtini.

Cultura e storia

Per chi ha proposto l'iniziativa risulta «essenziale che il progetto rifletta la volontà collettiva e incarni l'impegno condiviso verso il bene comune, rappresentando un simbolo di questa visione. Siamo convinti che cultura e storia siano pilastri fondamentali per lo sviluppo e l'identità della nostra comunità e siamo fiduciosi che la realizzazione di questo progetto - ha concluso Burtini - possa contribuire in modo significativo all'arricchimento culturale della nostra città».

Veronica Molinari

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