<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Salcedo

La villa affrescata come un museo a cielo aperto

Sulle pareti della casa del farmacista Alberto Mele riproduzioni di Matisse, Balla, Magritte e Pistoletto
La villa a Salcedo con le pareti dipinte (C. Ferrante)
La villa a Salcedo con le pareti dipinte (C. Ferrante)
La villa a Salcedo con le pareti dipinte (C. Ferrante)
La villa a Salcedo con le pareti dipinte (C. Ferrante)

L’arte come messaggio di pace. E la pace intrecciata alla fantasia. Sono questi i due concetti sviluppati sulle 4 facciate di una villa di Salcedo diventata, per volontà del proprietario, una tela bianca su cui esprimersi. Un unicum nel nostro territorio. «Una poesia muta», per usare le parole di Leonardo Da Vinci nella sua definizione di pittura.

Un’idea, un progetto decorativo. Una villa. Tre artisti. «Siamo stati contattati dal colorificio da cui andiamo a rifornirci - spiega Emjl Berdin, 40 anni, originario di Dueville, che con Christian e Michele De Antoni, originari di Breganze, rispettivamente di 42 e 48 anni, ha firmato le opere d’arte - riferendoci che c’era un potenziale cliente con un’idea particolare da sviluppare».

La villa di fine Ottocendo del farmacista del paese decorata da tre artisti vicentini

Quel cliente è Alberto Mele, farmacista del paese, proprietario di una villa di fine Ottocento che sorge a Salcedo sulla strada che porta verso Lusiana. Amante dell’arte e del suo valore, l’appassionato ha avuto l’idea di decorare ogni facciata della casa con celebri dipinti. «La sua filosofia - prosegue Berdin - è quella di riuscire a portare l’arte fuori dai musei per valorizzarla. I soggetti sono stati scelti da lui».

Una riproduzione fedele dell’opera, perciò, ma con una rivisitazione dei colori. «C’è un forte richiamo all’azzurro e al giallo, i colori della bandiera ucraina». Qui il richiamo alla speranza. «Volevo trasmettere un messaggio di pace – rivela Mele – concetto che è stato comunicato all’esterno attraverso i dipinti dei tre lati e del frontone».

Le quattro opere riprodotte sulle facciate della villa di Salcedo

E così la facciata nord ospita “L’uomo con la bombetta” di Magritte, la sud “Pessimismo e ottimismo” di Giacomo Balla e la ovest “La danza” di Matisse: tre murales di circa 80 metri quadrati. Sul cornicione d’ingresso, a est, è riprodotto il simbolo dell’infinito “Il terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto.

«Dopo la preparazione della parete, è iniziata la parte artistica con i render a computer studiando le proporzioni. Il disegno viene fatto a quadretti - si unisce Christian De Antoni - e la squadrettatura è compiuta in parete. Ogni quadrato corrisponde a un particolare, poi disegnato a mano, più grande, sul muro. Quindi si comincia a colorare». Quattro opere, 4 movimenti artistici: dal surrealismo al futurismo, dall’avanguardia dei Fauves alla corrente dell’arte povera. «Balla ha una tecnica più geometrica e contorni ben definiti. Magritte un’arte più figurativa che ha bisogno di sfumature». 

Otto mesi di lavoro

Dopo otto mesi di lavoro questo museo a cielo aperto - all’interno c’è un’altra riproduzione di Balla - ha spalancato le sue porte da qualche settimana. «È stata una sfida - rivela Berdin -. Un viaggio emozionante: se ti circondi di persone vere, umili e sincere, qualcosa di magico può accadere».

Chiara Ferrante

Suggerimenti