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DUEVILLE

Giusy Armiletti: «Dopo 10 anni dico stop alla politica»

La sindaca non si ricandiderà nemmeno come consigliera. «Lascio un paese con una comunità forte»
Giusy Armiletti: ha 56 anni e negli ultimi 10 ha guidato il municipio di Dueville STELLA
Giusy Armiletti: ha 56 anni e negli ultimi 10 ha guidato il municipio di Dueville STELLA
Giusy Armiletti: ha 56 anni e negli ultimi 10 ha guidato il municipio di Dueville STELLA
Giusy Armiletti: ha 56 anni e negli ultimi 10 ha guidato il municipio di Dueville STELLA

A giugno Dueville eleggerà la nuova amministrazione. Al momento non sono ancora usciti allo scoperto i candidati, ma una certezza c’è: la sindaca uscente Giusy Armiletti non si ripresenterà nonostante la novità di un possibile terzo mandato. La prima cittadina, 56 anni, si appresta a lasciare l’ufficio al primo piano di villa Monza e a concludere la sua esperienza nella politica locale, iniziata 20 anni fa. 

Alcuni suoi colleghi non escludono un terzo mandato. Lei sì.
Su questa possibilità non ci si può limitare a un “sono favorevole o contraria”. Dico solo, a chi siede nelle stanze romane, che prendere decisioni del genere a 4 mesi dal voto è scorrettissimo verso cittadini, sindaco in carica e candidati. Una comunità deve essere in grado di preparare la propria classe dirigente perché se ha bisogno di un salvatore è una comunità perduta. Fortunatamente a Dueville non abbiamo bisogno di salvatori, ma di persone che continuino a credere in un progetto che da tanti anni ha cambiato il modo di amministrare il paese: non più partiti, destra o sinistra, ma persone, idee, visioni, partecipazione e comunità.

Per lei è quindi giunto il momento di tirare le somme. 
Direi di sì. Non parto, però, dai lavori pubblici: sul mio podio personale, di questi 10 anni da sindaca, metto il rapporto con il mondo della scuola, con i ragazzi, gli auguri ai cittadini che compiono dagli 80 anni in su, con 1.300 lettere consegnate ogni anno, e poi Eticamente, un progetto nato nel 2005 quando ero assessora all’associazionismo. In 20 anni di eventi abbiamo promosso temi etici e destinato oltre 200 mila euro a progetti di cooperazione internazionale.

Gli investimenti e le opere

E per investimenti e opere?
Dodici milioni solo nell’ultimo quinquennio, di cui 4 da enti terzi. Siamo intervenuti su piazze, aree verdi, ciclabili, riqualificato scuole e realizzato interventi di efficientamento energetico, valorizzando il patrimonio, senza accendere mutui. L’opera più impegnativa è la riqualificazione di piazza Monza che la prossima amministrazione, con negozianti e associazioni, avrà a disposizione per favorire la socializzazione.

Tutto bene, dunque. O ha qualche rimpianto?
L’eterna incompiuta, la ex Lanerossi. Nel 2021 era arrivata la proposta più concreta degli ultimi 40 anni per portare un polo dell’artigianato di qualità, con una scuola di formazione. Hanno bloccato l’iter un vecchio vincolo militare e i lunghi tempi di ministero della difesa e Rfi: dopo 2 anni, l’imprenditore ha scelto un altro luogo.

La tenenza dei carabinieri

E la tenenza dei carabinieri? Non le ha procurato più di qualche grattacapo? 
Sicuramente nel 2017 quando si iniziò a parlare di vizi costruttivi. È stato un impegno gravoso, ma dovremmo essere alle battute finali. C’è però una cosa che non voglio lasciare in eredità: i 5 Comuni che hanno finanziato l’opera sono stanchi di doversi sobbarcare le manutenzioni, tra i 30 e i 50 mila euro all’anno, a fronte di un canone irrisorio pari a 9 mila euro. Abbiamo formalizzato al prefetto la richiesta di aumento del canone, che l’Agenzia delle entrate stimava in 160 mila euro annui, altrimenti dovrà essere qualcun altro a farsene carico. Siamo in attesa di una risposta.

A proposito di eredità: nella maggioranza qualcuno intende raccogliere il testimone?
“Dueville in Comune” esprimerà un candidato. Io non sarò in lista: un sindaco uscente è ingombrante.

Il suo è un addio. Come ha vissuto questa esperienza?
Papa Pio XI disse che “La politica è la forma più alta di carità”. Se 20 anni fa non potevo saperlo, oggi condivido queste parole: la politica deve essere solo un servizio. Se si dovesse arrivare a equipararla a un lavoro, sarebbe meglio dedicarsi ad altro.

Marco Billo

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