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ZANÈ

Berti si ferma dopo 25 anni. «Spazio a energie nuove»

«È giusto favorire il cambiamento - dice il sindaco -. In tutti questi anni mi sono impegnato al massimo delle mie possibilità»
Roberto Berti lascia dopo 10 anni da sindaco e 25 in Comune
Roberto Berti lascia dopo 10 anni da sindaco e 25 in Comune
Roberto Berti lascia dopo 10 anni da sindaco e 25 in Comune
Roberto Berti lascia dopo 10 anni da sindaco e 25 in Comune

È entrato in politica 25 anni fa, passando dai banchi di minoranza alla guida del Comune di Zanè. Un percorso non privo di ostacoli che ora, a pochi mesi dalle elezioni amministrative che gli consentirebbero di candidarsi per la terza volta, il sindaco Roberto Berti, 65 anni, ha scelto di abbandonare. Una scelta non facile, considerati i molti progetti avviati, ma motivata dalla voglia di dedicarsi alla famiglia, di godersi un po’ di tempo libero e di riuscire a bere un caffè al bar senza che si raffreddi: «C’è sempre qualcuno con un problema che ti interrompe dicendoti “xà che te vedo”».

Con il nuovo decreto-legge è possibile un terzo mandato consecutivo per i sindaci dei Comuni da 5 a 15 mila abitanti. Lei però non si ricandiderà?
No, non lo farò. Anche se la nuova normativa lo permette ritengo sia giusto, dopo 25 anni passati in amministrazione, di cui gli ultimi dieci come sindaco, concludere la mia attività e favorire il cambiamento lasciando spazio ad altri, con la consapevolezza di avere dato energia, impegno e disponibilità al massimo delle mie possibilità.

Il bilancio dopo 10 anni

Come definirebbe il paese che lascia? Tra le opere realizzate qual è la più importante?
Zanè è un paese dove è piacevole abitare, con molti spazi verdi, importanti strutture, nuove opere e servizi. Sul fronte delle opere, sarebbe facile dire la nuova scuola elementare che verrà inaugurata ad aprile e la costruzione della secondaria di primo grado. Ma ne sono state realizzate molte altre: dall’ammodernamento dell’illuminazione pubblica alla ristrutturazione del palasport, passando per la realizzazione di nuovi marciapiedi, parcheggi, passaggi pedonali e piste ciclo-pedonali. Sono stati posizionati impianti di videosorveglianza e riqualificati i parchi giochi con nuove strutture e nuova illuminazione. Nei due mandati da sindaco sono stati fatti investimenti per circa 22 milioni 440 mila euro, senza accendere mutui, e siamo riusciti a ottenere contributi per 16 milioni 575 mila euro. Una cifra che mai come in questo periodo di amministrazione si era riusciti a far destinare al nostro Comune. Ma particolare attenzione è stata posta anche in ambito sociale, dell’istruzione e cultura, dell’ambiente, dei giovani, dell’informatizzazione e dello sport.

I momenti più complessi

Ha dovuto affrontare momenti particolarmente difficili?
Si, più di qualcuno. Quello più difficile è stato sicuramente la pandemia e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che hanno creato gravi risvolti sociali ed economici mettendo in difficoltà tante famiglie. Ci sono stati, inoltre, fenomeni speculativi che hanno causato un’impennata dei costi energetici e costanti aumenti dei prezzi delle materie prime e difficoltà nel reperirle, creando incertezza nel realizzare e portare a terminare alcune opere pubbliche. Momenti difficili che abbiamo superato grazie al lavoro svolto al mio fianco da una giunta leale, competente e compatta, dai consiglieri, dai dipendenti comunali e con l’aiuto di tanti volontari che hanno prestato un importante servizio a favore della collettività.

Il futuro

Cosa augura al prossimo sindaco?
Auguro buon lavoro e di avere collaboratori che lo aiutino a operare al meglio per il bene del paese e di mantenere il Comune virtuoso con un bilancio sano, così come sarà consegnato. Auspico che le persone che verranno elette mantengano quella trasparenza e quel senso civico che hanno contraddistinto il mio gruppo.

Come sarà il suo dopo sindaco?
Dieci anni da primo cittadino condizionano abitudini e modo di pensare. Adesso cercherò di resettare e tornare alla normalità: probabilmente dormirò più tranquillo senza la preoccupazione che di notte suoni il telefono per qualche emergenza, poi avrò più tempo per visitare alcune mostre o farmi qualche giro in handbike e mi godrò di più la nipotina.

Alessandra Dall'Igna

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