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VELO D'ASTICO

Un nuovo vagito in contra’ Padri. L’ultimo risale a 46 anni fa

Francesco, accolto con festoni e palloncini, è già diventato un simbolo della voglia di ritorno alla vita nelle contrade
Francesco, a poche ore di vita, accanto a mamma Elisa e papà Alessandro FILOSOFO
Francesco, a poche ore di vita, accanto a mamma Elisa e papà Alessandro FILOSOFO
Francesco, a poche ore di vita, accanto a mamma Elisa e papà Alessandro FILOSOFO
Francesco, a poche ore di vita, accanto a mamma Elisa e papà Alessandro FILOSOFO

Ha pochi giorni di vita, si chiama Francesco e, dal 1978, è l’unico nato in contra’ Padri, a Velo d’Astico, dove celesti palloncini, assieme ad allegri festoni, col suo nome bene in vista, testimoniano il lieto e quasi eccezionale evento. Proprio nel ’78, ai Padri nacque zia Katia, sorella di Elisa Busato, mamma del neonato e cognata di Alessandro Pilotto, padre del piccolo. Una penuria di nascite che sempre più ha colpito le contrade abbarbicate sulle prime pendici del Colletto di Velo e sui primi contrafforti del Summano.

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Le contrade dei "Monti"

Le contrade dei “Monti”, come indica un cartello posto in paese, in piazza XXIX Aprile, si chiamano Santina, Padri, Agetti, Burini, Pierola, Anzolone, Lauri. Proprio a Santina due anni fa è nato un altro bimbo, mentre, per rinvenire un’ulteriore natale, nell’attigua Costa Leprara, bisogna tornare indietro di 40 anni. Sono dati che attestano l’esistenza di un forte calo demografico che ha colpito soprattutto le contrade, da dove, nei decenni ’50-’60-’70 50 bambini frequentavano la scuola elementare del centro.

Percorrevano la strada, di andata e ritorno, sempre a piedi, portando con sé non solo la cartella ma, in caso di neve, pure il lidolin e la sloffa lo slittino e la slitta. Una moltitudine di scolari, tanto che, in Comune, si era prospettata l’idea di costruire una piccola scuola ai Padri, riservata agli alunni dei Monti, dove la vita era armonia e solidarietà.

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Il tracollo demografico

Poi, il tracollo demografico, e l’abbandono di questi caratteristici insediamenti da parte degli abitanti, attirati dalle fabbriche, con lo stipendio sicuro, e dalla necessità di abitare, per comodità e servizi, nel fondovalle. Negli ultimi tempi però c’è chi è tornato a popolare alcune contrade. Fra questi, i genitori di Francesco. Mamma Elisa, ragioniera alla Confcommercio di Thiene, è sempre stata innamorata dei Padri, dove avevano abitato nonni Piero e Irma, mentre papà Alessandro, pur nativo di Sarcedo, dirigente alla Videotec di Schio, ha condiviso tale affetto. Di qui, la decisione di risiedere nell’antica contrada, sistemando e migliorando la vecchia casa, a poco più di un chilometro dal paese, dove è stata ricavata anche una sala di musica, dato che Elisa coltiva tale passione, esibendosi, con voce e tastiere, nel duo Kenote, con la sorella Katia.

Tanti sacrifici, spartiti con i più stretti parenti, per partecipare alla ristrutturazione. Infine, a casa ultimata, ecco la nascita di Francesco, emblema di questo ritorno in contra’, nell’abitazione degli avi, sempre “sorvegliata” dal capitello dei fioretti di maggio.

Giovanni M. Filosofo

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