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SCHIO

Il duomo perde i pezzi ma i donatori latitano

Il costo previsto per l’intero restauro è di un milione e mezzo. Finora sono arrivati 104 mila euro ma si parte con quello che c’è
L’esterno del duomo con le protezioni per evitare che cadano pezzi
L’esterno del duomo con le protezioni per evitare che cadano pezzi
L’esterno del duomo con le protezioni per evitare che cadano pezzi
L’esterno del duomo con le protezioni per evitare che cadano pezzi

Un appello alla città per il restauro del duomo, ma le risposte tardano ad arrivare. «Siamo lontani dall’obiettivo fissato per partire con i lavori». Serve un milione e mezzo di euro per sistemare il maestoso edificio e la città risponde molto lentamente. “Siamo pietre vive”, la campagna di raccolta fondi promossa da parrocchia, Comune e Bvr banca, finora ha prodotto poco. «Siamo consapevoli che il periodo è difficile, ma il duomo ha urgenza di essere sistemato», precisa mons. Carlo Guidolin

Il restauro in quattro fasi

L’intervento di restauro, che doveva partire la scorsa primavera, è stato suddiviso in quattro fasi, ma anche la prima, da 350 mila euro, sembra difficile da raggiungere. «Siamo ben lontani dalla cifra necessaria per i lavori, ma vogliamo dare una risposta a chi ha donato». Si parte così dai 104 mila euro raccolti da donazioni di ditte e privati a cui andranno ad aggiungersi i 13 mila stanziati dal Comune grazie a un avanzo di bilancio approvato nell’ultima seduta. 

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Il progetto

«La decisione che abbiamo preso è che a primavera, subito dopo Pasqua, daremo il via ai lavori possibili con la cifra raccolta. Si avvieranno le opere partendo dalla sicurezza con le scalinate o le balaustre. L’architetto ora valuterà come limitare i costi più ingenti come le impalcature che incidono molto sulla spesa». La fase uno riguarderebbe il consolidamento e la pulizia di tutti gli elementi in pietra della facciata principale; la fase due la pulizia e la tinteggiatura della facciata della chiesa, del pronao e dei campanili. La fase tre comprenderebbe la pulizia e la tinteggiatura delle facciate laterali e del retro per finire nella quarta fase con l’intervento sulle facciate della canonica. «Vogliamo dare il segnale e una risposta a chi ha donato - continua don Carlo - magari l’inizio dei lavori incoraggerà qualcun altro a donare. Ho fiducia in questo». 

La storia

Consacrato nel 1820 e ultima ricostruzione di un tempio eretto più di mille anni fa sul colle Gorzone, il duomo di San Pietro è uno dei simboli più ricchi di storia della città. Un bene di pregio, un patrimonio da tutelare e valorizzare. Pur essendo stata sottoposta all’inizio degli anni ’90 ad un importante lavoro di restauro della facciata e di tutti gli elementi lapidei, la struttura necessita di un intervento massiccio che diventa sempre più urgente, per questioni soprattutto di sicurezza.

Il Comune pronto ad intervenire

«Stiamo sostenendo la campagna per la raccolta fondi - precisa il sindaco Valter Orsi - al momento abbiamo dato il contributo di 13 mila euro perché il duomo, anche se non di proprietà comunale, è comunque un simbolo importante per la città. Metteremo in campo altre azioni prossimamente». «Noi come banca abbiamo messo a disposizione la nostra rete - spiega il direttore di Bvr Giovanni Illese -. Abbiamo pubblicizzato, spiegando l’iniziativa anche personalmente ai clienti e abbiamo dato un contributo iniziale nostro per dare l’esempio. Poi se riusciremo faremo altre donazioni».

 

Rubina Tognazzi

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