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Torrebelvicino

Il rifugio Peller di Cles a una vicentina. Ma è polemica sul bando

Manuela Ferri si è aggiudicata la gestione. Il conduttore uscente: «Credevo che essere trentini contasse»
A sinistra, Manuela Ferri davanti al rifugio che gestirà per 5 anni
A sinistra, Manuela Ferri davanti al rifugio che gestirà per 5 anni
A sinistra, Manuela Ferri davanti al rifugio che gestirà per 5 anni
A sinistra, Manuela Ferri davanti al rifugio che gestirà per 5 anni

Il rifugio Peller parla vicentino. Manuela Ferri, 49 anni di Torrebelvicino, si è aggiudicata per i prossimi cinque anni la gestione del rifugio in Trentino Alto Adige. Ferri, fisioterapista di professione, è riuscita a spuntarla tra tredici concorrenti, provenienti da Valle d’Aosta, Veneto, Marche, Lazio e Trentino. A parità di requisiti tecnici, e quindi a parità di competenze, a far pendere l’ago della bilancia a suo favore è stata l’offerta economica, che ha visto la vincitrice proporre 25.750 euro, su una base d’asta di 20 mila.

Non se l’aspettavano gli ultimi gestori, residenti proprio a Cles, che ne avevano offerti 22 mila. Anzi, Tiziana Pancheri e Andrea Zanon non hanno fatto nulla per nascondere il loro disappunto, esprimendo alcune perplessità in una lettera di ringraziamento inviata a Sat, l’associazione di volontari proprietaria del rifugio e anche ai giornali trentini: «Rispettiamo e auguriamo buon lavoro e buona fortuna ai nuovi gestori. Siamo solo dispiaciuti che la Sat non abbia fatto pendere lago della bilancia dalla nostra parte. Siamo clesiani e trentini e, senza nulla togliere a chi trentino non è, credevamo che questo contasse». «Forse non faccio corsa in montagna - aggiunge Pancheri - ma saprei come organizzare eventi. I nostri monti li vivo e li pratico, non sarò un'alpinista, ma magari sarei potuta diventarlo con il vostro supporto. Ora che ho espresso il mio rammarico, accetto più o meno sportivamente la scelta. Il tempo dirà se è stata giusta».

Manuela Ferri si prepara a dare la sua impronta già da quest’anno, insieme al compagno e ai tre figli. La struttura, che dispone di 38 posti, si trova in Val di Non, nella parte più settentrionale del Gruppo di Brenta. Il Peller è considerato un ottimo punto di appoggio e ristoro per quanti amano fare escursioni e traversate in mountain bike verso la Val di Sole, ma è lo snodo di innumerevoli itinerari escursionistici. Da qui si effettua la traversata fino al Lago di Tovel o quella che porta al Bivacco Costanzi. 

Cosa l’ha spinta a decidere di cambiare vita?
In non ho intenzione di smettere la mia attività di fisioterapista, ma la metto in pausa nel periodo estivo. Amo la montagna fin da quando ero bambina.

Perché ha scelto di trasferirsi in Trentino?
La location non è stata una scelta. Ho partecipato ad alcuni bandi perché volevo fare questa esperienza. Questo non era il primo. Avevo provato a partecipare a bandi per la gestione di rifugi più vicini, ma non è andata altrettanto bene e, siccome mi ero messa in gioco, ho deciso di giocare fino in fondo. Mi piace che sia stato accolto il mio profilo per gestire questo rifugio, su cui avevano puntato gli occhi diversi aspiranti gestori.

Però è la prima volta che si cimenta come rifugista.
Conosco benissimo questo mondo, avendo molti amici che gestiscono rifugi, ma da dentro, lo ammetto, è la prima esperienza. Non sarò sola: ci saranno i miei famigliari, inclusi i miei figli che si faranno l’estate in montagna.

Quando l’apertura?
Siamo ancora alle prese con le procedure burocratiche. Sto aspettando l’appuntamento dal notaio per firmare il contratto. Poi bisognerà stringere i tempi perché dovremo tenere aperto, come minimo, dal 20 giugno al 20 settembre.

Quale sarà il suo ruolo?
I lavori da fare sono tanti. Mi occuperò della gestione complessiva, garantirò la presenza e il rapporto con i clienti e poi organizzerò eventi.

Cosa porterà in Trentino?
Mi piacerebbe improntare la nostra attività sul benessere. Sono appassionata di bagno di suoni, ma anche di yoga, discipline che favoriscono l’armonia. L’erboristeria sarà un altro punto importante. Il monte Peller è ricco di vegetazione e magari organizzeremo giornate a tema, 

Rubina Tognazzi

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