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Schio

La prova: sul Costo come in pista, sorpassi e velocità killer

Superare un’auto è la normalità, soprattutto quando si formano lunghe colonne nei giorni da bollino rosso (FOTOSERVIZIO FRANCESE)
Superare un’auto è la normalità, soprattutto quando si formano lunghe colonne nei giorni da bollino rosso (FOTOSERVIZIO FRANCESE)
Superare un’auto è la normalità, soprattutto quando si formano lunghe colonne nei giorni da bollino rosso (FOTOSERVIZIO FRANCESE)
Superare un’auto è la normalità, soprattutto quando si formano lunghe colonne nei giorni da bollino rosso (FOTOSERVIZIO FRANCESE)

Il solito copione già visto e rivisto. Motociclisti che usano la provinciale 349 del Costo come pista da corsa, limiti di velocità ignorati e pericoli per la sicurezza propria e dei passanti. Aggiungiamo pure le polemiche tra chi esige maggior rispetto delle regole e chi sembra giustificare gli eccessi sulla strada. 

Abbiamo fatto la prova sul campo un sabato d’agosto. Sfruttando il bel tempo, il manto ben asfaltato e il paesaggio visibile dai tornanti, tanti amanti delle due ruote hanno deciso di affrontare la salita che porta da Ponte dei granatieri, sul confine tra Chiuppano e Caltrano, alla cittadina di Asiago, meta ambita nei periodi festivi. 

Appena un mese fa una ragazza a bordo di una Triumph, guidata dal compagno, ha perso la vita in seguito ad un incidente. Non è bastata la lezione per i motociclisti con la passione per la velocità, visto che, come ogni settimana ci siamo ritrova davanti la stessa scena: moto che superano abbondantemente i limiti e che, subito prima o appena dopo una curva, compiono il sorpasso incuranti del divieto della linea continua. Con buona pace degli automobilisti e dei ciclisti che transitano sull’altra corsia. 

Va detto che in certe situazioni il sorpasso sembra quasi dovuto, specialmente nei lunghi rettilinei dove è consentito superare gli altri veicoli. Sabato in tarda mattinata sono passati per i tornanti del Costo una cinquantina di mezzi pesanti tra autobus di linea, camper e camion di trasporto merci, almeno 200, forse qualcuna in più, le moto passate nelle stesse due ore. La loro presenza, soprattutto in prossimità delle curve, rallenta notevolmente il traffico stradale. Non è una giustificazione per i motociclisti sprezzanti del pericolo, ma è un fattore di disturbo e di intasamento del traffico.

«È quasi impossibile fare controlli sulla strada - avverte il comandante della polizia locale di Schio Giovanni Scarpellini - le direttive governative impongono che i controlli vadano fatti in sicurezza, quindi con spazi per fermare le auto senza togliere le aree di sosta e di emergenza, ma non ci sono le condizioni». In questo caso «I rilevatori sono l’unico modo per verificare le velocità, i controlli si possono fare solo con strumenti da remoto». 

Il mezzo con cui disincentivare i passanti a creare pericolo è la tecnologia, in particolare il «sistema tutor che calcola velocità media». In più le nuove norme che potrebbero arrivare dalla Provincia, ente proprietario della strada. «Il limite di 90 chilometri orari onestamente è esagerato, ben venga che abbassino i limiti di velocità, bisogna portarli a 70». Tutto ciò potrebbe ridare sicurezza alla strada. «I motociclisti - è convinto Scarpellini - dovrebbero andarci non per tirare il collo al mezzo, ma per spostamento. Il Costo è una via di comunicazione, non un obiettivo per divertirsi e andare forte». 

Dagli amatori si alza una voce che condanna le azioni spericolate dei centauri e che chiede più piste a disposizione degli amanti della velocità. «Certi comportamenti sono palesi - ammette Alberto Facci, presidente del motoclub di Valli del Pasubio - inutile negare, ma a monte c’è una cosa che passa per scontata. Chi ha la passione dell’asfalto e vuole avere la sensazione del grip, della curva, del ginocchio a terra si trova costretto a dare gas dove non può, le piste sono lontane e costose. La più vicina è a Cremona. Perciò troviamo motociclisti che usano il Costo per dare troppo gas. È una pista naturale, certe sensazioni purtroppo si trovano solo in alcuni percorsi come questo. Non è una cosa corretta, ma è un po’ indotta». L’investimento per nuove piste sarebbe una buona opportunità, visto che il motociclismo è uno sport e ha una funzione sociale. «Serve soprattutto per i giovani e per dare un’alternativa. Non chiudiamo tutte le possibilità». 

 

Edoardo Mario Francese

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