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TORREBELVICINO

Il ritorno di Collareda: «Con me tanti giovani»

Sindaco fino al 2004, punta al terzo mandato con quattro priorità: sociale, salute, sicurezza e sovrastrutture
Pietro Maria Collareda punta al terzo mandato da sindaco a Torrebelvicino
Pietro Maria Collareda punta al terzo mandato da sindaco a Torrebelvicino
Pietro Maria Collareda punta al terzo mandato da sindaco a Torrebelvicino
Pietro Maria Collareda punta al terzo mandato da sindaco a Torrebelvicino

La notizia della sua candidatura era emersa quasi come un fulmine a ciel sereno a fine settembre. Ora Pietro Maria Collareda, 67 anni, conferma l’intento ed è pronto a contendere al sindaco uscente il terzo mandato.

La legge ha scombinato un po’ le carte permettendo a Boscoscuro di ricandidarsi, cambia qualcosa?
No, il mio obiettivo, scendendo in campo con questo gruppo di giovani, era dare una seconda lista, perché un anno fa sembrava non potesse esserci un’alternativa.

Pronto a proporre una lista

Chi farà parte della sua lista?
Molti giovani, in gran parte laureati, persone spinte da grande passione e volontà.

Lei ha lasciato la stanza dei bottoni nel 2004, come è cambiata Torrebelvicino?
La vedo bella, ma bisognosa di risolvere alcuni problemi strutturali come la viabilità d’ingresso, il recupero di parte del centro storico, dove ci sono negozi ed esercizi di ottima qualità; deve evitare la compressione fra Valli e Schio cercando la sua strada che può passare fra il turismo sportivo collinare, la gastronomia e l’eredità mineralogica. 

Insomma, c’è da fare...
Mi sembra un po’ assopita. E poi c’è poca copertura wi-fi che fa sentire ancora più isolate le contrade, ci sono aziende che non possono comprare macchinari più grandi perché Enel non potenzia la fornitura di energia.

Il suo programma

Che ruolo può avere il Comune in questo?
Essere al loro fianco. Sia chiaro, non imputo queste responsabilità all’attuale sindaco, dico però che io mi impegnerò per risolvere questi problemi, consapevole che non è facile. 

Allora facciamo un salto nel tempo: è giugno, quali sono le prime tre cose che farà, se dovesse diventare sindaco?
Ne ho indicate quattro, e cominciano tutte con la “S”: sociale, salute, sicurezza, sovrastrutture. 

Cominciamo dal sociale...
Mi piace l’idea di una comunità autoeducante, dove il ruolo di educatori non sia affidato solo alle famiglie e alle scuole, ma anche alle associazioni. 

Cosa intende per salute?
Tutto quello che può contribuire alla qualità della vita: ambiente, rifiuti, aria, acqua, suolo e anche sanità. È vero che non è competenza del sindaco, ma il sindaco siede in conferenza. 

Che progetti ha nell’ambito della sicurezza?
Un miglioramento del traffico ma anche un’attenzione alla sicurezza delle persone. Pur riconoscendo il ruolo, fondamentale, delle forze dell’ordine, vorrei che prendesse piede il controllo di vicinato, che presidi il territorio anche sotto l’aspetto sociale, visto come recupero del sorriso tra vicini. 

Cosa immagina quando pensa alle sovrastrutture? 
Penso che da soli non andiamo da nessuna parte. Occorre lavorare per la grande val Leogra o la nuova Pasubia.

Collareda e Boscoscuro

Boscoscuro non è stato molto morbido nei confronti di chi l’ha preceduto. Si è sentito chiamato in causa?
Quando afferma di essere rimasto senza soldi sembra voler dire che quelli di prima hanno speso tutto. In realtà lui è il primo sindaco leghista dopo tanti Dc o centro sinistra e posso capire che deve marcare la differenza. Ma se fosse stato sindaco ai tempi miei, con le normative, le disponibilità e i controlli che avevo io non avrebbe agito diversamente. So che ha fatto del suo meglio nel tempo e con le regole che probabilmente nei suoi anni sono state più stringenti, ma questa non è una colpa che può imputare a me. Se fosse stato sindaco ai miei tempi, l’asilo nido l’avrebbe fatto, la scuola materna l’avrebbe ampliata, avrebbe ampliato i tre cimiteri. Ma non può dire che abbiamo fatto le cicale. Ho portato 18 milioni di euro per risolvere il problema dei problemi, la variante. Ora mi presento come lui per fare il terzo mandato e mi impegno a collaborare. Abbiamo una eccezionale occasione di dimostrare che l’amministrazione può prendere strade diverse da quelle dello scontro. Per età ed esperienza mi sento di voler essere un candidato per e non contro.

Marialuisa Duso

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