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Verso il voto

FdI e Lega senza candidato a Schio. E Marigo va avanti da sola

Il vice sindaco spiega: «Aperta al dialogo ma lo statuto del nostro movimento non prevede alleanze con i partiti politici»
La poltrona di sindaco aspetta il successore di Orsi a Schio
La poltrona di sindaco aspetta il successore di Orsi a Schio
La poltrona di sindaco aspetta il successore di Orsi a Schio
La poltrona di sindaco aspetta il successore di Orsi a Schio

Niente candidato nell'uovo di Pasqua per Lega e Fratelli d'Italia a Schio. È ancora "tempo di passione" per le due forze di governo, che sembrano non risentire dell'effetto Bassano e mantengono il dialogo, finalizzato all'intenzione di presentarsi insieme alle elezioni di giugno. Ma, nonostante tutti i tentativi, non hanno ancora trovato un candidato.

Difficilmente potrà spuntare un nome prima dell'8 aprile, data del secondo dei due incontri - l'altro è previsto per il 5 - fissati per parlare di programmi, strategie e alleanze .Quella più ambita sarebbe stata con la coalizione legata all'amministrazione uscente, ma l'attuale vice sindaco, Cristina Marigo, non si scosta dalla posizione annunciata e dichiarata da tempo: «Il nostro movimento non prevede alleanze con gruppi politici».

«Abbiamo lavorato fino alla fine per trovare un accordo», ammette l'onorevole Silvio Giovine, che sta portando avanti le trattative per Fratelli d'Italia. «Ci risulta incomprensibile l'atteggiamento di Orsi di totale preclusione nei confronti del centro destra, considerato che tanti dei nostri elettori hanno visto nella sua lista una valida alternativa al centro sinistra. Non possiamo che prenderne atto e portare avanti il nostro progetto con la Lega, consapevoli della nostra forza».

Forza numerica forse sì, ma con una situazione già ben delineata di due candidati civici forti - Cristiano Eberle sostenuto da tutta la sinistra e Cristina Marigo, che punta alla continuità del dopo Orsi - è difficile che qualcuno accetti di mettersi in gioco, in un contesto di grande incertezza.«Abbiamo alcuni contatti con esponenti della società civile», ribadisce il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, che si occupa delle vicende scledensi per conto della Lega. «Ritengo vincente la scelta di aver nominato commissario (dopo le dimissioni di Ilenia Tisato) Moreno Marsetti, cosa che ha fatto bene al morale dei nostri iscritti. Era importante mettere a posto la sezione, perché ci sia correttezza nei tesseramenti (c'è tempo fino al 30 marzo per rinnovare la tessera ndr)».

Piccola curiosità: dei due consiglieri comunali, Luigi Santi era presente, mentre Enrico Bandolin non ha partecipato all'incontro. Non si sa se per altri impegni o perché già vicino alla coalizione che sostiene Marigo. E mentre l'immediato continua ad essere estremamente incerto, proviamo a fare un viaggio nel futuro, al 10 giugno.

Se dovesse profilarsi un ballottaggio Eberle-Marigo, che indicazioni daranno ai loro elettori Lega e Fratelli d'Italia? «Se ballottaggio dev'essere - l'auspicio, da politico navigato di Ciambetti - mi auguro che coinvolga il candidato del centro destra». «Se ci fosse una nuova amministrazione Orsi - il pensiero di Giovine - non avremmo nessun problema a sostenerlo, ma essendo la coalizione di Marigo, non abbiamo ben capito da che parte sta. Con lei avremmo voluto parlare di prospettive, progetti e opportunità, ma non ha mai accettato nemmeno di sedersi attorno a un tavolo».

«Noi non abbiamo chiuso con nessuno - puntualizza Marigo - sono stati loro a dire: o così o niente». E precisa che quel "o così" significa far parte della coalizione con i loro simboli, «cosa per noi inaccettabile. Se mi vogliono contattare per fare altri ragionamenti sono disponibile, ma non voglio apparentarmi con nessuno». 

l nodo sta in questa spiegazione: «sento di voler agire nell'interesse dei cittadini, con iniziative su misura per i singoli temi, senza dover subire direttive imposte dagli schieramenti politici». Marigo è consapevole che se uno dà l'appoggio magari si aspetta qualcosa, ma questo qualcosa «è una domanda a cui non saprei rispondere. Mi rendo conto che la data si avvicina, ma il momento rimane molto delicato. Ci stanno dicendo di tutto. Mi danno della "cerchiobottista", non comprendendo il valore della mia libertà di pensiero». E continua: «mi hanno accusata di essere di quell'area perché ho partecipato ad una manifestazione del collettivo femminista. Loro non mi avevano neanche invitata e mi hanno chiesto di stare in fondo. Io ho voluto esserci, e ho indossato la fascia, perché di fronte a temi così importanti non possiamo essere divisi. Ma ero molto arrabbiata. Sono stata criticata anche per aver dato il patrocinio ad un percorso di formazione sull'affettività promosso dal Collettivo femminista con l'Informagiovani. Sono i giovani a chiedercelo e noi abbiamo il dovere di dare risposte. Si sono proposte, noi abbiamo chiesto la professionalità dei relatori. Chi critica non ha mai proposto nulla».

Marialuisa Duso / Rubina Tognazzi

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