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Schio

Il Pd celebra i 100 anni di “Teppa” volto dell’eccidio. Ma la festa diventa un caso

Una foto pubblicata sul profilo Facebook e il commento della capogruppo Giulia Andrian in occasione del compleanno del partigiano Valentino Bortoloso stanno facendo discutere.
La foto incriminata e pubblicata sui social da Giulia Andrian
La foto incriminata e pubblicata sui social da Giulia Andrian
La foto incriminata e pubblicata sui social da Giulia Andrian
La foto incriminata e pubblicata sui social da Giulia Andrian

Era stato lui stesso, Teppa, a chiedere che i media rimanessero lontani, che non si accendessero riflettori sulla festa per i suoi 100 anni. Ma a “tradirlo”, involontariamente, questa volta è stata nientemeno che colei che lo ha onorato, la capogruppo del Pd in consiglio comunale Giulia Andrian. Il suo post pubblico su Facebook non è passato inosservato e ora gli esponenti del partito democratico di Schio sono nel mirino per aver appunto festeggiato Teppa, nome di battaglia del partigiano Valentino Bortoloso.

La vicenda

Sta facendo discutere, in queste ore, la vicenda che ha visto alcuni esponenti del Pd locale ritrovarsi per il compleanno dell’ex partigiano, ultimo componente ancora in vita del commando che nella notte tra il 6 e il 7 luglio 1945 uccise 54 persone e ne ferì altre 81 nelle allora carceri di Schio. Una pagina tragica nella storia della città, che periodicamente riemerge dalle nebbie del tempo con il suo carico di dolore e drammaticità. «Abbiamo festeggiato in tanti alla Casa del popolo di Santorso i 100 anni di Valentino Bortoloso - è quanto scrive Giulia Andrian, capogruppo del Pd in consiglio a Schio, sul proprio profilo Facebook -. Come ho sentito recentemente dalla vedova Calabresi, non bisogna inchiodare le persone ad un singolo episodio della loro vita, ma apprezzarle per quello che hanno fatto prima e dopo. Per questo Valentino Bortoloso è e rimane per molti di noi il simbolo della lotta partigiana ed è stato un onore poter stringergli la mano. Un’emozione forte mi ha provocato la consapevolezza di aver incrociato un testimone della Storia con la “S” maiuscola. Un orgoglio aver sentito dalla sua voce che adesso tocca a noi portare avanti i suoi ideali». 
A corredo del post, una foto della festa in cui Bortoloso appare, tra gli altri, assieme alla stessa Andrian e al segretario del circolo Pd di Schio Luigi Copiello.

 

L'esponente dem

Contattata ieri, Andrian ha spiegato: «Condanno l’evento dell’Eccidio, però Bortoloso ha pagato le sue colpe e ha intrapreso un percorso di avvicinamento ai familiari delle vittime, anche con il patto di concordia civica». «Si sono festeggiati i 100 anni di una persona - sottolinea il segretario Copiello - e sulle vicende di Schio non c’è nulla da aggiungere a quanto è già stato scritto: c’è un patto di concordia civica siglato dalla città di Schio, al quale hanno partecipato anche l’amministrazione comunale, i parenti delle vittime e le associazioni dei partigiani; c’è stato, poi, un atto firmato da Anna Vescovi (figlia del commissario prefettizio Giulio Vescovi, ucciso nell’Eccidio, ndr) e da Bortoloso alla presenza dell’allora vescovo mons. Beniamino Pizziol e anche lì sono state dette cose alle quali non c’è nulla da aggiungere». 

La reazione

La miccia, però, è accesa e gli esponenti di altre forze politiche insorgono di fronte ai festeggiamenti, che lo stesso Bortoloso aveva chiesto rimanessero privati, fuori dai riflettori dai media; un ritrovo finito però inevitabilmente alla ribalta delle cronache dopo il post su Facebook della capogruppo Andrian. «Sono esterrefatto per l’iniziativa del Pd di Schio - dichiara il senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin -. Chiedo che la segretaria nazionale del Partito democratico Elly Schlein ed il candidato sindaco di Vicenza del Pd Giacomo Possamai si dissocino immediatamente e con fermezza da questa improvvida iniziativa, che rischia di avvelenare il clima politico alla vigilia delle celebrazioni del 25 aprile. Di tutto ha bisogno il nostro paese in questo momento tranne di ulteriori contrapposizioni su un tema così delicato». 
I familiari delle vittime hanno invece preferito mantenere la linea del silenzio non rilasciando dichiarazioni sul caso.

Matteo Carollo

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