Da ieri sera, con il testimone ricevuto da Valter Orsi, è Cristina Marigo, 50 anni, avvocato, il leader politico di “Noi Cittadini”, pronta a correre per diventare il primo sindaco donna di Schio.
Cosa rappresenta quel testimone?
Una città in fase di grande cambiamento e di crescita. Un progetto che vorrei portare avanti all’ennesima potenza. In questi anni abbiamo dovuto comprendere come funziona la macchina amministrativa, poi siamo riusciti a mettere la quinta e sono arrivati risultati importanti, che sia la rigenerazione urbana, i rapporti con gli enti sovracomunali che danno l’opportunità di fare investimenti o i rapporti con i cittadini.
Che dice dello stile Orsi?
Che mi ha trasmesso grande entusiasmo e amore per i cittadini, quello che abbiamo applicato in questi anni sotto forma di ascolto. E tanta determinazione nel portare avanti gli obiettivi. Lui non si ferma davanti a niente.
I progetti da sindaco
Se sarà eletta che impronta vuole dare alla città?
Ci sarà continuità sulle modalità di lavoro, sul fatto di sentirsi squadra con i cittadini. Essendo io donna poi, vorrei una città sempre più accogliente, più attrattiva, più giovane e più vivace.
L’assessore Maculan ha creato una sua lista e non si sa se la appoggerà. Come la vive?
Come una crescita. Nella serata di presentazione è emersa la volontà di avvicinare la politica ai giovani con modalità partecipative nuove, più vicine ai giovani. La vedo come una grande forza: un gruppo nuovo che ha voglia di interloquire con tutti.
Da assessore al sociale la preoccupa l’invecchiamento della popolazione?
Io non riesco a vedere questa cosa come nettamente negativa: gli anziani sono una forza. Certo, bisogna ritarare le politiche sulla base dei bisogni.
Come pensa di farlo?
Noi abbiamo spinto tanto in questi anni per garantire i servizi domiciliari, offrire la possibilità di invecchiare nella propria abitazione, portare a casa i servizi, dall’assistenza domiciliare alla consegna dei pasti, attività che diventa un monitoraggio per evitare tristi casi di malori in solitudine. La tariffa è sostenuta in parte dal Comune, indipendentemente dall’Isee e questa è politica per gli anziani. Ora sto pensando ad una consulenza digitale.
Schio, una città che piace
Crede che Schio sia attrattiva per i giovani?
Sì. Abbiamo le scuole superiori in contatto con le aziende, i corsi per infermieri e fisioterapisti. Qui si trova da studiare, ma anche da lavorare. Certo, bisogna creare occasioni, sia dal punto di vista abitativo che ricreativo.
Parliamo di civismo: oltre o contro i partiti?
Vicino ai cittadini. A me ha dato l’opportunità di amministrare senza sentirmi vincolata a ideologie. Qualsiasi tema veniva raccolto dai cittadini, sviscerato e studiato per trovare una soluzione corale. Lavorare diversamente non mi piacerebbe.
Alleanze con altri schieramenti?
Anche se preclude alleanze?
Quando sei civico e non vuoi indossare casacche è così.
È aperta a eventuali accordi?
Io rimango sulla mia strada. Poi se dovesse arrivare una buona idea da altri, sono pronta a discuterla e a riconoscerne anche la paternità.
L'ombra di Orsi
Cosa risponde a chi l’ha definita un avatar e sostiene sia mossa da un sindaco ombra?
Chi dice questo non mi conosce. Non metterei mai la faccia sapendo che qualcuno decide al posto mio.
A maggio ha detto che non avrebbe voluto Orsi in giunta. Conferma?
Certamente sì, non sarebbe funzionale né rispettoso. È una cosa che abbiamo condiviso da subito, con grande serenità.
Ha in mente qualche assessore?
Sì, ma ritengo che dobbiamo capire come si esprime il cittadino e valutare le cariche sulla base delle preferenze.
Un suo pregio e un difetto?
Facilmente la stessa cosa: la riservatezza. Per carattere non sento l’esigenza di apparire. Non a caso ho scelto una professione basata sulla riservatezza e anche lavorare nel sociale significa stare nell’ombra, perché se arriva alla ribalta dei giornali significa che qualcosa è andato storto.