Montecchio “liberata”, ma rimane la stretta sui mezzi pesanti. La riapertura del ponte di via Battaglia ha riequilibrato la viabilità, non più convulsa come fino a una settimana fa, ma rimangono i nodi da sciogliere per arrivare in autostrada. Dopo sei giorni, da quando cioè il cavalcaferrovia è percorribile non si vedono più lunghi serpentoni di auto incolonnate ai diversi varchi per entrare, o uscire, dalla città. E lo dimostra la prova effettuata sul campo
Leggi ancheCavalcaferrovia di via Battaglia, salta ancora l'apertura
Il percorso ad Alte: tutto liscio all’andata
Il punto di partenza stabilito è il sottopasso di via Cimarosa. Fino a una settimana fa per poterlo oltrepassare, e approdare quindi sulla strada del Melaro, il tempo di attesa era di almeno mezz’ora, il corrispettivo di 4 semafori rossi dal momento che è a senso unico alternato. Il cronometro scatta alle 8.25 del mattino di un giorno feriale. Non ci sono più le code lunghe tanto quanto la via, ma solo 5 auto in attesa per il semaforo che è diventato rosso. Non appena arriva il verde è agevole oltrepassare anche la rotatoria ed immettersi nel Melaro. Direzione est, verso il casello A4. Alla seconda rotatoria si trovano 6 veicoli in attesa, fra cui due mezzi pesanti, ma per chi vuole entrare ad Alte c’è la novità: una piccola carreggiata che permette l’immissione diretta, ovviamente dando la precedenza, verso il cavalcaferrovia. Il nuovo ponte è transitabile, come accade ormai da anni, solo da auto e furgoni e non da mezzi pesanti. Da qui fino ad arrivare al rondò del cavallo il transito è veloce. Il cronometro, in totale, si ferma a 4 minuti e 15 secondi per percorrere due chilometri. Il secondo percorso inizia sempre dal sottopasso di via Cimarosa ma l’itinerario sarà in direzione bretella e poi viale Milano per arrivare al rondò del cavallo. In totale sono 3,5 chilometri e anche il tempo di percorrenza è abbastanza snello con la viabilità fluida e senza rallentamenti. In questo caso la percorrenza è di 6 minuti e 1 secondo.
Code verso il casello dell'autostrada A4
Ma nel fare il percorso inverso la situazione cambia completamente, il serpentone di auto e mezzi pesanti inizia ben prima della grande rotatoria fra Montecchio e Montebello. Gli oltre due chilometri che collegano il casello A4 con il rondò formano un’unica fila e per poter finalmente giungere al casello il tempo di percorrenza aumenta in maniera esponenziale: ci vogliono quasi 20 minuti. Per vedere l’anello viabilistico di Alte definitivamente non ingolfato dal traffico occorre aspettare ancora. Almeno un altro anno. Quando, cioè, i lavori del nuovo casello A4 saranno terminati e i grandi flussi, provenienti dalla viabilità ordinaria e dalla Superstrada Pedemontana Veneta, verranno dirottati verso la nuova autostazione fra Montecchio e Montebello. Solo in questo modo il rondò che unisce la bretella, la sp 500, la provinciale Melaro e l’ingresso di Alte con via Battaglia sarà “riservato” a chi non deve entrare o uscire dall’autostrada ma solo ai veicoli che devono spostarsi fra i diversi comuni.
Ed è solamente della scorsa settimana la polemica scoppiata fra il governatore Luca Zaia, associazioni di categoria e sindaci contro la società autostrade. Il motivo riguardava lo slittamento del termine dei lavori.