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Montebello Vicentino

Presi i due mandanti dell'agguato al cantiere della Tav

Sono i presunti committenti del pestaggio ai danni del direttore dei lavori avvenuto lo scorso maggio a Montebello
Un frame del video dell’agguato scattato a maggio a Montebello
Un frame del video dell’agguato scattato a maggio a Montebello
Un frame del video dell’agguato scattato a maggio a Montebello
Un frame del video dell’agguato scattato a maggio a Montebello

Sale a cinque il numero delle persone arrestate per il pestaggio al dirigente del cantiere della Tav a Fracanzana di Montebello, avvenuto la scorsa primavera. A settembre erano finiti in manette i tre presunti autori materiali dell’aggressione. Ieri sono stati portati in carcere anche quelli che vengono considerati dagli inquirenti come i mandanti. Le due misure cautelari sono state eseguite al termine di un blitz effettuato dai carabinieri del nucleo investigativo nel Milanese. Sull’operazione vige il massimo riserbo, perché il lavoro di procura e detective potrebbe portare a ulteriori sviluppi. 

Il pestaggio al dirigente del cantiere Tav risale al 2 maggio scorso

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il commando formato da tre persone aveva raggiunto Fracanzana a bordo di un suv, al quale era stata modificata la targa. Appena il direttore tecnico della Salcef, la ditta romana che sta effettuando i lavori per la Tav, aveva lasciato l’area del cantiere, gli aggressori gli avevano bloccato la strada con il loro mezzo. Dopodiché avevano scaraventato il manager per terra e lo avevano massacrato di botte, utilizzando anche una mazza da baseball. Per una ventina di secondi i picchiatori, tutti con i volti travisati, lo avevano colpito ripetutamente alle braccia e alla gambe. Solamente l’intervento di impiegati e operai della Salcef aveva evitato conseguenze peggiori per la vittima, che aveva comunque riportato diverse fratture. A quel punto, il terzetto era risalito sul proprio suv ed era ripartito a tutta velocità. 
 

Montebello Vicentino, il video dell'aggressione al cantiere Tav

 

L'indagine dei carabinieri

L’indagine dei carabinieri, coordinati dalla procura, era partita dall’analisi dei filmati delle telecamere installate a protezione del cantiere. Dopo mesi e mesi trascorsi a lavorare sottotraccia, gli inquirenti erano riusciti a risalire ai presunti aggressori. A settembre erano state eseguite le ordinanze di custodia cautelare a carico di Michele Liborio Ferrario, Leonardo Belandri e Alessandro Paolo D’Aronzo, residenti tra le province di Milano e di Monza Brianza, già noti alle forze dell’ordine. Uno di loro era inoltre sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali da oltre un anno e non poteva uscire dalla Lombardia. Il terzetto aveva poi fatto scena muta davanti al giudice. 

I mandanti del pestaggio arrestati nel Milanese. Le indagini proseguono

Il lavoro degli inquirenti era proseguito per chiudere il cerchio anche attorno ai presunti mandanti che avrebbero assoldato i picchiatori. Fino a ieri mattina, quando i carabinieri li hanno arrestati nel Milanese. I loro nomi non sono stati divulgati.

Secondo quanto è stato comunque possibile ricostruire, uno dei due destinatari delle nuove ordinanze di custodia cautelare in carcere avrebbe ricevuto in passato una misura interdittiva antimafia. Il movente del pestaggio sarebbe di natura economica. Sulla vicenda sarebbero ancora in corso ulteriori approfondimenti. 

Valentino Gonzato, Matteo Bernardini

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