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Montecchio Maggiore

Ex Ghisa al palo da dieci anni. Il rilancio dell'area scalda il Consiglio

Il consigliere di minoranza Carretta: «Trasformiamo l'area in un bosco». Il vice sindaco Meggiolaro: «Noi puntiamo ad una variante urbanistica»

«Un grande bosco nell'ex caserma Ghisa» ormai da lungo tempo in stato di abbandono. È la proposta provocatoria che ha presentato, in consiglio comunale, Pierangelo Carretta di "Insieme X Montecchio". La grande area, passata dal Demanio al Comune negli anni scorsi, ritorna quindi alla ribalta della seduta consiliare castellana. Si tratta di una superficie di 100 mila metri cubi che, fino ad oggi, non è ritenuta appetibile da eventuali investitori.

Il valore dell'area si aggira intorno ai 3,6 milioni di euro

«Nel Dup (Documento unico di programmazione, ndr) appare per la prima volta la dicitura che l'ex caserma, intesa come edifici più terreni, viene posta in vendita per un valore di 3 milioni 600 mila euro - ha detto Carretta -. Purtroppo gli eventuali utilizzi non hanno mai trovato una soluzione o un progetto fattibile: allora chiedo se sia necessario fare nuova lottizzazione. È vero che l'intera area è in pieno stato di abbandono, ma è altrettanto vero che l'unico uso che farei è quello di ripristinarlo al suo antico e naturale splendore, un'area rurale e boschiva».

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Sono arrivate in Comune una decina di proposte per l'area

Il consigliere di opposizione ha evidenziato che l'area della Ghisa «è stata sconvolta anche dal passaggio della Pedemontana e dai nuovi insediamenti produttivi». E poi ha detto: «Ma perché invece che costruire, per una volta proviamo a ripristinare?». Una decina le proposte arrivate, negli ultimi 10 anni, in municipio, con il proposito di valorizzare l'area per trasformarla: comprende 13 edifici fra cui due officine, due garage, tre tettoie, un magazzino, una palazzina comando, un grande capannone ed anche una pista interna con una lunghezza di circa due chilometri e che veniva utilizzata dai carri armati. Insomma un'area che poteva apparire con un futuro concreto anche perché accanto si snoda la Superstrada Pedemontana Veneta.

Acropark e villaggio sportivo, le proposte svanite

E quindi dal 2015 ad oggi erano approdate la proposta (la più accreditata) di trasformarla in circuito di guida sicura, l'idea di un acropark e pure quella di villaggio sportivo. Tutte proposte poi però svanite. E il municipio allora ci sta riprovando con un nuovo piano, che arriverà nei prossimi mesi, come ha confermato il vicesindaco Claudio Meggiolaro. «È in corso di costruzione una variante urbanistica abbastanza delineata e siamo in fase di acquisizione dei pareri necessari da soggetti terzi - ha risposto -. Non si può presentare la bozza di variante finché non abbiamo il via libera di questi soggetti». Il motivo, secondo Meggiolaro è chiaro: «Nel caso in cui ci dicessero che qualcosa non va bene o va cambiato sarebbe un'operazione inutile. Posso rassicurare il consigliere Carretta che sulla Ghisa non ci sono aumenti di volume, anzi c'è una diminuzione di volumi perché alcuni edifici veramente fatiscenti verranno abbattuti, altri ristrutturati e altri ancora "ricomposti" come volumi».E ha concluso: «La fisionomia fondamentale dell'area non sarà modificata e le cubature che saranno leggermente ridotte invece che ampliate. Quanto alle destinazioni, sono destinazioni di forma mista che non prevedono né il residenziale né l'industriale o il manufatturiero». Le destinazioni d'uso che saranno ammissibili, infatti, dovranno avere finalità direzionali, turistico-ricettivo, commerciale e produttivo. Escluse quelle residenziali e rurali.

Antonella Fadda

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