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Creazzo

Il dono di Chiara e l'invito al trapianto: 2.500 chilometri in bicicletta per solidarietà

I familiari della 21enne morta dopo una lunga malattia hanno pedalato attraverso l'Italia per la sensibilizzazione alla donazione di cornee
Chiara Munaro
Chiara Munaro
Chiara Munaro
Chiara Munaro

Erano partiti da Creazzo lo scorso 23 settembre per testimoniare il dono di Chiara, e dopo 2.500 chilometri in bicicletta lungo l'intera penisola, attraverso le sedi di 11 Banche degli occhi italiane, hanno concluso il loro viaggio a Mestre, alla Fondazione Banca degli occhi del Veneto. Qui due anni fa vennero accolte le cornee di Chiara, morta a 21 anni dopo una lunga malattia oncologica, e sempre qui è giunto anche il viaggio della famiglia Munaro-Rizzotto per la sensibilizzazione alla donazione di cornee, organi e tessuti: «Donare, ripartire, rinascere - dicono - con gli occhi di Chiara».

"In viaggio con gli occhi di Chiara" è il progetto che l'associazione Ciao Chiara ha promosso insieme a Sibo (Società italiana banche degli occhi) e Centro nazionale trapianti e che si è concluso l'altro giorno a Mestre con l'arrivo della famiglia Munaro-Rizzotto, i parenti di Chiara Munaro, al padiglione Rama di Mestre, accompagnata per 35 chilometri da 30 cicloviaggiatori e volontari, e accolta dai dipendenti della Fondazione banca degli occhi del Veneto, da Aido Veneto, dalle autorità cittadine e sanitarie e dall'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin.

Un tour in bicicletta portato avanti dai cicloviaggiatori Giuseppe e Orsolina Rizzotto, zii di Chiara, e dai genitori Michela e Leonardo Munaro, presenti ad ogni tappa per sensibilizzare sull'importanza dei trapianti. Il viaggio è partito da Creazzo, città natale di Chiara, e ha toccato Monza, Pavia, Torino, Genova, Lucca, Napoli, Roma, l'Aquila, Fabriano, Bologna e Mestre. Ogni tratto di strada un messaggio per coinvolgere un territorio, ogni tappa un incontro personale con medici, infermieri, operatori delle banche degli occhi, oculisti e volontari. Un viaggio che, per la famiglia, si conclude sempre con una nuova ripartenza, il cui motto è "Donare, ripartire, rinascere".

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