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Mussolente

«Luca, l’ambasciatore che sognava la pace»

L'Amministrazione comunale ha dedicato una via ad Attanasio, il diplomatico ucciso in Congo

«Luca sognava la pace in Congo e nel mondo. Quella pace che sta nei piccoli gesti di tutti i giorni». Una via per la pace. Una via per ricordare chi è morto per essa e per gli ultimi del mondo. In tempi di guerra alle porte dell’Europa, il Comune di Mussolente dedica una strada all’ambasciatore Luca Attanasio, ucciso in Congo in un attentato il 22 febbraio del 2021.
A quanto risulta all’Amministrazione misquilese, si tratta sicuramente di una delle primissime vie in Italia a portare il nome del giovane diplomatico, astro nascente del ministero degli Esteri, morto assieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo nei pressi del villaggio di Kimumba. 

L'attentato costato la vita a Luca Attanasio

I tre erano a bordo di un convoglio dell’Onu impegnato in una missione di pace nella Repubblica Democratica del Congo, quando sono stati attaccati da un commando che ha fatto fuoco, uccidendoli. Ieri, però, il sindaco e la moglie di Attanasio, Zakia Seddiki Attanasio, hanno voluto parlare di rinascita e di pace.

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Proprio per questo, l’Amministrazione ha scelto quale strada da intitolare quella che corre attorno a una nuova lottizzazione, appena a sud del municipio, dove vivrà una ventina di famiglie. 
Da parte della prefettura, presente ieri con il viceprefetto Renata Carletti che ha ricordato Attanasio "morto da servitore dello Stato", è arrivato il via libera nonostante non siano trascorsi dieci anni dalla morte dell’ambasciatore. 
Si può fare in caso di meriti eccezionali. 

Alla cerimonia anche la madre di Attanasio, la moglie e le figlie

«Luca era un italiano che amava il suo Paese - ha detto la moglie, presente alla cerimonia assieme alle madre e alle tre figlie - Era un uomo delle istituzioni che voleva trasmettere all’estero il meglio dell’Italia. Lui sognava la pace in Congo e nel mondo, quella pace che possiamo inseguire con i piccoli gesti di ogni giorno». 
La cerimonia ha visto la partecipazione anche di diversi amministratori del territorio, del parroco di Mussolente don Alessandro Piccinelli, dell'iman del Bassanese Ezzedine Fatnasssi, delle forze dell’ordine e del mondo delle associazioni. Si è voluto così ricordare Attanasio, anche se stando alle ultime notizie il Governo non si sarebbe ancora costituito parte civile nelle prime udienze del processo per gli omicidi.

L'intitolazione alla memoria al "costruttore di pace"

Mussolente, però, non dimentica e la targa di intitolazione resterà quindi a memoria, come si legge, di “Luca Attanasio Ambasciatore Costruttore di Pace (1977 - 2021). «“Il coraggio di scegliere la vita”, così potremmo chiamare la giornata di oggi - ha detto il sindaco di Mussolente, Cristiano Montagner - Luca Attanasio ci ha lasciato questo messaggio».

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Una figura, quella dell’ambasciatore, sempre vicina agli ultimi, in particolare alla popolazione del Congo, dove si sta vivendo una terza guerra mondiale “a pezzi", come ha ricordato citando le parole del Papa il rappresentante delle associazioni che operano nel Paese africano Michele Guidolin. «È un Paese vittima dell’indifferenza - ha detto Guidolin, che ha conosciuto personalmente Attanasio- soprattutto la parte est, quella dove hanno perso la vita Luca, il carabiniere e il loro autista».

Enrico Saretta

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