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Mussolente

La vedova Attanasio inaugura il monumento intitolato al carabiniere della scorta ucciso in Congo

Zakia Seddiki a Mussolente per ricordare l'appuntato Forner morto in Libano e Iacovacci ucciso nell'agguato in cui perse la vita suo marito. Fiori nella via dedicata all'ambasciatore Attanasio

«Coltiviamo la memoria, recuperiamo l'identità. Promuoviamo i valori della responsabilità, della fedeltà nei nostri ragazzi». C'era Zakia Seddiki, vedova dell'ambasciatore Luca Attanasio, ucciso in un agguato in Congo tre anni fa, ieri a Mussolente all'inaugurazione del monumento ai caduti dei carabinieri. Un ricordo speciale per due dei suoi uomini caduti in missioni umanitarie.

«Vivo in un Paese - ha proseguito Seddiki - che non ha memoria. Dove si muore ogni giorno senza sapere il perché. Dove si perde un figlio e dopo averlo seppellito si pensa a concepirne un altro. Non è superficialità né mancanza di legami affettivi: è abituarsi alla morte come fatto ineluttabile. È l'incapacità di non identificarsi in un pensiero, in un'idea. È proprio in questi momenti che sono fiera di essere italiana, nel momento in cui viviamo il senso della perdita, dell'assenza, del vuoto».

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Il monumento ai carabinieri è dedicato all'appuntato misquilese Daniel Forner, morto in Libano nel 1997 in un incidente d'elicottero, e al carabiniere di Latina. Vittorio Iacovacci, ucciso in Congo il 22 febbraio del 2021, nell'agguato in cui perse la vita l'ambasciatore Attanasio cui faceva da scorta.

Lo scorso giugno il Comune ha intitolato la via in cui è stato installato il monumento al diplomatico. Presenti anche un'amica di Iacovacci, Tina Fortunata Ciaparrone, familiari delle vittime, i vertici dei Carabinieri,  forze dell'ordine, le amministrazioni comunali del territorio, le associazioni d'Arma.

A fare gli onori di casa, col sindaco Cristiano Montagner, i nuclei locali Monte Grappa e Giuseppino Brotto dell'Associazione carabinieri, che hanno voluto il monumento celebrativo.

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Caterina Zarpellon

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