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La tragedia

Così è morto l'enologo bassanese: il dramma in un video

L'incidente alla cantina Ca' di Rajo ripreso dalle telecamere. Nelle immagini si vede Pin infilarsi nell’autoclave; un altro operaio chiede aiuto e Bettollini entra nel tentativo di salvare il collega.
L'intervento dei soccorsi all'azienda vitivinicola Ca' di Rajo, nel Trevigiano
L'intervento dei soccorsi all'azienda vitivinicola Ca' di Rajo, nel Trevigiano
L'intervento dei soccorsi all'azienda vitivinicola Ca' di Rajo, nel Trevigiano
L'intervento dei soccorsi all'azienda vitivinicola Ca' di Rajo, nel Trevigiano

Stava controllando il misuratore di vino dell’autoclave, assieme ad un collega, Alberto Pin, quando s’è accorto che qualcosa non andava sullo strumento abbinato alla grossa cisterna su cui si sarebbe dovuto travasare dello spumante. Per questo motivo Pin ha deciso di entrare all’interno dell’autoclave e quell’immagine, ripresa a distanza dalle telecamere del sistema di videosorveglianza dell’azienda vitivinicola Ca’ di Rajo, è stata visionata in Procura a Treviso dal pm Giovanni Valmassoi che coordina l’inchiesta sulla morte dell’enologo bassanese di 46 anni Marco Bettollini.  

Alberto Pin entra nell'autoclave per risolvere un problema

Nel video, ritenuto importantissimo a livello investigativo, si vede che Pin ad un certo punto decide di entrare nell’autoclave attraverso la stretta botola posizionata ad un metro da terra. L’operazione non sarebbe permessa ma, evidentemente, Pin conta di risolvere il problema nell’arco di pochi secondi. Quando entra, davanti all’autoclave passa anche Bettollini.

Solo che una volta entrato all’interno della cisterna, Pin non esce velocemente come nei piani. Il collega lo chiama ma il 31enne di Cordignano non risponde. Ha evidentemente già perso i sensi a causa delle esalazioni dell’azoto.

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La richiesta di aiuto e l'intervento di Marco Bettolini per salvare il collega

A circa 15 secondi dall’entrata nella cisterna, il collega che era con Pin si agita e richiama l’attenzione dell’enologo bassanese che era a una certa distanza dalla cisterna.

Le telecamere inquadrano l’operaio e Bettollini parlare animatamente. Il bassanese, tenuto per i piedi dall’operaio, si affaccia all’interno della botola. Poi esce subito. L’operaio dice all’enologo di aspettarlo lì perché sarebbe andato a chiamare i soccorsi. Poco dopo le immagini riprendono l’ultima scena: Bettollini, in quel momento da solo, si toglie le scarpe e i calzini ed entra nella cisterna

Le indagini della procura: disposta l'autopsia

Da quella botola Bettollini sarà estratto senza vita dai soccorritori un’ora più tardi. Le indagini, come atto dovuto, dovranno anche verificare tre aspetti che riguardano l’eventuale responsabilità dell’azienda. Innanzitutto verificare se Pin e Bettollini avessero svolto i corsi sulla sicurezza sul lavoro, se i tempi dell’attivazione dei soccorsi interni siano stati rapidi e congrui ad una situazione simile ed infine si dovrà chiarire se la scelta di Pin di entrare dentro l'autoclave, in un ambiente praticamente privo di ossigeno, sia stata personale ed eccezionale oppure se, invece, rappresentasse una prassi consolidata nella cantina di San Polo.

Nel frattempo, ieri, la Procura della Repubblica ha affidato al medico legale Alberto Furlanetto l’incarico di effettuare l’autopsia sul corpo dell’enologo bassanese. Autopsia che, però, si farà soltanto nella giornata di oggi (mercoledì 20 settembre) e dovrà chiarire la causa della morte: se per asfissia a causa dell’azoto oppure se per annegamento. 

Dopo aver perso i sensi, Bettollini è caduto di faccia sulla base della cisterna dov’erano rimasti 30 centimetri di spumante. 

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