<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Enego

Centro fondo ok dal Tar, si cambia. Ora il rilancio delle piste

Si chiude un altro capitolo dell’annosa vicenda del Centro fondo Enego. La società Merck Wisen Outdoor può ora lavorare al rilancio
Le piste e l’immobile con bar sono da sempre un riferimento per gli amanti degli sci stretti
Le piste e l’immobile con bar sono da sempre un riferimento per gli amanti degli sci stretti
Le piste e l’immobile con bar sono da sempre un riferimento per gli amanti degli sci stretti
Le piste e l’immobile con bar sono da sempre un riferimento per gli amanti degli sci stretti

Il Tar Veneto chiude un altro capitolo dell’annosa vicenda del Centro fondo Enego: è stato respinto il ricorso presentato dall’impresa Meneghini Riccardo contro l’affidamento del centro, delle piste e dell’immobile alla società Merck Wisen Outdoor srl, sostenendo l'illegittimità della procedura. Entrambe le proposte, simili nei contenuti, prevedevano lo sviluppo dell’area non solo invernale ma anche estivo, creando un polo ludico-sportivo adatta a varie discipline, come running, nordic walking, ciaspolate e mountain bike.

Respinto ricorso al Tar: si può lavorare al rilancio del Centro Fondo Enego

La questione risale all’anno scorso, quando il Comune di Enego ha indetto una procedura per la concessione del Centro polisportivo Valmaron, invitando i soggetti che avevano manifestato interesse a formulare una proposta, ovvero la Merck Wisen Outdoor srl (che raggruppa una serie di investitori eneghesi e non) e le imprese individuali Tognon Matteo e Meneghini Riccardo.

 

Leggi anche
Centro fondo e rilancio. Tre società interessate. Pronti 500 mila euro di investimenti

 

La commissione tecnica e le due proposte simili

Un’apposita commissione tecnica ha però stabilito che nessuna soddisfava del tutto le richieste, così l’allora Giunta comunale guidata da Ivo Boscardin ha nominato un nuovo responsabile, il vicesegretario Angelo Macchia, per scegliere la proposta più in linea con l’interesse pubblico e con il principio di rotazione: quella della Merck Wisen Outdoor invece della Meneghini, pur a pari punteggio. Da qui il ricorso di Meneghini, che riteneva illegittima sia la delibera di giunta di rivalutazione del procedimento sia la nomina di Macchia, perché non più segretario comunale in quanto in pensione.

Si è contestato anche il “valorizzare diversamente” gli esiti di un procedimento già concluso, invece di indire un nuovo procedimento, applicando «solo alcuni tra i criteri di aggiudicazione e aggiungendone altri», in particolare i rapporti con le società Enego Turist e Centro Fondo Enego, in lite con il Comune. Riccardo Meneghini è infatti figlio di uno dei soci del Centro Fondo Enego srl.

Il Tar Veneto

I giudici amministrativi hanno però ritenuto inammissibile il ricorso, trattandosi di fatto di un affidamento diretto giustificato dal fatto che due gare precedenti sono andate deserte e che la nomina del dott. Macchia era «altamente qualificante», avendo ricoperto il ruolo di segretario generale della Provincia.

Meno Riccardo Meneghini, che commenta: «Questa sentenza evidenzia le difficoltà della giustizia italiana. Ovviamente stiamo già lavorando all’appello. Con il tempo so che verrà fatta luce ed emergeranno risvolti interessanti. Nel frattempo auguro buon lavoro agli attuali gestori del centro fondo: il loro progetto farà bene a Enego». Dello stesso avviso il sindaco Marco Frison: «Prendo atto della sentenza e ora spero che la nuova compagine possa al più presto dare prova della bontà del progetto».

Gerardo Rigoni

Suggerimenti