Trasparenza, partecipazione e nuovi strumenti di democrazia diretta - in primis il «referendum consultivo programmatico obbligatorio” - per ridare «credibilità alla politica» e ricostruire il rapporto di fiducia con i cittadini. A un mese esatto dalla suo ingresso nell'agone elettorale bassanese, Roberto Campagnolo, candidato sindaco di Pd e Bassano Passione Comune (ma l'alleanza sembra destinata ad allargarsi) comincia a svelare le linee guida del suo programma amministrativo. Lo fa, lanciando un primo ventaglio di proposte “di metodo” (prima ancora che di merito) tutte tese a restituire alla popolazione un ruolo di primo piano nelle scelte che riguardano il futuro della città e a potenziare e se necessario ricalibrare quegli strumenti – quali i consigli di quartiere, l'accesso civico e le consultazioni referendarie – nati per favorire il coinvolgimento dal basso.
Credibilità
«La politica oggi soffre di una generale crisi - ha esordito Campagnolo, già vicesindaco nella Giunta Poletto e oggi consigliere d'opposizione – Anche a Bassano, il sindaco eletto arriverà a rappresentare, se va bene, solo un terzo della popolazione. Per questo bisogna recuperare il rapporto con i cittadini, tornando a essere credibili e interpellandoli». La carta della credibilità, secondo il candidato dem, si gioca sulla possibilità, per gli elettori, di verificare e misurare il mantenimento delle promesse elettorali, «secondo il modello anglosassone. Ecco perché – ha assicurato - noi indicheremo, per ogni nostra proposta di programma, i tempi, i costi e le modalità d'attuazione».
Referendum
Sul fronte del coinvolgimento diretto nei processi decisionali, invece, Campagnolo, affiancato dal segretario del Pd bassanese e collega consigliere Luigi Tasca, lancia l'idea del “referendum consultivo programmatico obbligatorio”: una consultazione promossa direttamente dall'Amministrazione comunale su temi di particolare rilevanza emersi nel corso del mandato e quindi non trattati in campagna elettorale. L'esempio riportato è il noto caso San Lazzaro. Istanza pervenuta all'attuale Amministrazione nella seconda parte del mandato e non inserita quindi in nessun programma elettorale.
«Prima di dare avvio al procedimento amministrativo su tematiche di tale portata bisognerebbe poter misurare preventivamente in modo oggettivo il consenso o il dissenso» ha sottolineato Campagnolo, suggerendo, per la risoluzione di situazioni analoghe, la modifica all'articolo 58 dello Statuto comunale, che già prevede la possibilità del referendum consultivo, ma solo su iniziativa dei cittadini. «In questo caso invece a proporlo sarebbe l'Amministrazione stessa» indicando anche i tempi necessari per la concretizzare la proposta: 180 giorni partire dall'insediamento.
Partecipazione
Per rendere i cittadini «protagonisti», Campagnolo spinge poi sul potenziamento degli strumenti partecipativi, a suo parere «non applicati o usati in modo improprio», come la figura del difensore civico, prevista dallo Statuto ma non operativa. E punta a migliorare il rapporto con i consigli di quartiere, che «devono tornare ad essere ambiti di confronto, proposta e verifica tra cittadini e amministrazione». «Va garantito - ha evidenziato - anche il pieno accesso a tutti gli atti amministrativi» assicurando la pubblicazione telematica non solo dei documenti più recenti ma anche di quelli più datati. Inoltre, per favorire la consultazione degli incartamenti anche da parte delle persone meno esperte, Campagnolo propone l'istituzione di un apposito ufficio in grado di offrire consulenza e assistenza..