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Altopiano

Bosco 800, tornano gli alberi nei luoghi cari a Rigoni Stern

Si concretizza il progetto dell'università di Padova in occasione dei suoi otto secoli di storia. Grazie al sostegno di aziende e privati cittadini il recupero delle aree distrutte da Vaia si è ampliato.
La prof. Daniela Mapelli pianta un albero
La prof. Daniela Mapelli pianta un albero
La prof. Daniela Mapelli pianta un albero
La prof. Daniela Mapelli pianta un albero

"Bosco 800", il progetto ideato dall'università di Padova per festeggiare gli 800 anni dell'ateneo e nel contempo ridare nuova vita ai boschi cari a Mario Rigoni Stern, devastati dalla tempesta Vaia, sta prendendo forma e si espande sempre di più. L'iniziativa è curata dal dipartimento territorio e sistemi agroforestali dell'università padovana con la collaborazione di Veneto Agricoltura e del Comune di Asiago, grazie anche alle donazioni di privati e tante aziende.

Messa a dimora di oltre 5 mila alberi

L'obiettivo iniziale del progetto era di provvedere alla piantumazione di 800 alberi ma la risposta di aziende (Gbr Rossetto, Lundbeck Pharmaceuticals, Deloitte e Touche spa, Ali spa, Nico Footpower e Unired srl le principali) e privati cittadini è stata inaspettata e ha permesso di raccogliere finora 80 mila euro. Fondi che hanno ampliato l'area di intervento a 8 ettari, con la messa a dimora di oltre 5 mila alberi, oltre a finanziare le attività di monitoraggio per i prossimi anni. L'area da rimboscare è alle pendici del monte Zebio.

Un monte, e il bosco che si sta realizzando, funge da legame tra la natura, gli asiaghesi e l'università di Padova. «Quest'opera rinsalda ancora di più il legame con l'università di Padova legato all'Altopiano per le generazioni di altopianesi che ci hanno studiato, per le molte personalità altopianesi legati all'ateneo tra cui, uno su tutti, il rettore l'abate Giambattista Pertile e per le tante occasioni di arricchimento e di divulgazione che l'ateneo regala ai nostri residenti e turisti - illustra il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern -. A quattro anni da Vaia possiamo ripercorrere con lucidità quei giorni ove tutto è stato messo alla prova: cittadini, Amministrazioni comunali, enti e istituzioni regionali. Vaia però non è finita e siamo ancora qui a lavorare per la rinascita dei nostri boschi».

Accademici, amministratori locali e gli sponsor
Accademici, amministratori locali e gli sponsor

L'importanza del progetto Bosco 800

Il deus ex machina del progetto Bosco 800 è il prof. Raffaele Cavalli del dipartimento territorio e sistemi agro forestali che ha trovato subito l'appoggio del direttore del dipartimento prof. Vincenzo D'Agostino, del senato accademico e dalla stessa rettrice Daniela Mapelli. «È forse il principale progetto per le celebrazioni degli 800 anni dell'università - commenta la prof. Mapelli - perché il più sostenibile, frutto della collaborazione di molti. E quello che mi rende più orgogliosa è ciò che simboleggia: una grande comunità che fa della sostenibilità un valore fondante».

Orgoglio anche per Veneto Agricoltura per il contributo dato come dichiara Federico Correale. «Bosco 800 non è solo reimpianto, spiega il prof. D'Agostino, ma è fatto con i criteri che insegniamo agli studenti. È dal 1968 che l'università di Padova ospita la facoltà di scienze forestali dove Mario Rigoni Stern è laureato ad honorem; una facoltà che negli anni è cresciuta, che diffonde il suo sapere nel mondo e che proprio nei boschi di Asiago amati da Rigoni Stern getta le basi per una foresta resistente nel tempo».

A chiudere l'inaugurazione dei lavori il prof. Cavalli. «Sono state usate - spiega - tecniche per aree distrutte da episodi climatici piantando gli alberi a cluster per agevolare la natura nella ripresa con un'azione artificiale ma molto vicina a modi naturali». 

Gerardo Rigoni

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