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Romano d'Ezzelino

«Autovelox, class action per le multe irregolari»

L’associazione dei consumatori Migliore Tutela interviene e chiede la documentazione di tutti e 13 gli apparecchi nel comune

I consumatori prendono posizione contro l’autovelox di Romano e annunciano una class action nel caso le sanzioni siano dimostrate irregolari. Dopo lo scontro in seno all’Unione Montana, il dispositivo mobile che sorveglia la statale 47 nei pressi di via del Commercio torna ad accendere la polemica. Questa volta a uscire allo scoperto è l’associazione nazionale dei consumatori e delle micro imprese Migliore Tutela, che ha fatto un accesso agli atti nei confronti del Comune di Romano per poter visionare tutta la documentazione riguardante l’apparecchiatura.

Richiesta la documentazione di tutti i velox di Romano d'Ezzelino

Non solo, ha chiesto le carte relative anche a tutti gli altri impianti di controllo della velocità installati nel territorio ezzelino. Si tratta di 13 dispositivi che l’associazione definisce senza mezzi termini «macchinette infernali, tanto invise dagli utenti stradali, quanto amate dalle pubbliche amministrazioni».
«Ben noti sono i confini che separano le conclamate nobili esigenze volte a far sicurezza con le diverse prosaiche finalità mirate a far cassa - riferisce il presidente dell’associazione, l’avvocato Emanuele Dalla Palma -. Prevalgono indiscusse, per questa associazione, le esigenze atte a garantire la sicurezza lungo le nostre strade, troppo spesso teatro di tragedie».
Sicurezza che il sindaco Simone Bontorin, rispondendo già alle polemiche, aveva posto in cima alla lista delle priorità, visto che proprio nel tratto “incriminato” della 47, dov’è sovente la polizia locale posiziona l’autovelox, si sono verificati in passato dei gravi incidenti. Secondo l’associazione, però, va bene sì garantire la sicurezza, ma «sempre e solo ricorrendo a strumenti conformi alla legge».

Si verificherà la corretta installazione degli apparecchi

«Ecco quindi che al fine di esercitare la legittima attività di vigilanza su condotte eventualmente lesive poste in essere dalla pubblica amministrazione a danno della collettività - prosegue l’avvocato Dalla Palma - la nostra associazione ha chiesto acquisizione della cospicua documentazione funzionale a consentire corretta installazione e fruizione degli autovelox ai fini sanzionatori. Sarà nostra cura verificare la sussistenza delle condizioni tutte attestanti il corretto e legittimo utilizzo dell’autovelox, andando, in caso contrario, a segnalare alla pubblica amministrazione le eventuali riscontrate irregolarità per i provvedimenti in autotutela».
Nel frattempo, l’associazione resta a disposizione di quegli utenti che, ritenendo di aver subito un provvedimento sanzionatorio ingiusto, intendano valutarne la regolarità. Anche ai fini di un eventuale ricorso.

 

Questa presa di posizione getta ulteriore benzina sul fuoco dopo il dibattito in sede di Unione montana. Quando il sindaco di Pove, Francesco Dalmonte, ha lamentato la sacra visibilità dell'autovelox, che costringerebbe gli automobilisti a frenate in extremis, e si è rivolto al collega Bontorin sottolineando che, considerato il suo posizionamento, il dispositivo in realtà farebbe più "vittime" tra gli automobilisti provenienti da nord, e quindi non da Romano. Bontorin ha replicato puntualizzando che la scelta è stata fatta proprio per cercare di limitare gli incidenti, visto che in quel tratto se ne sono verificati anche di mortali.

Enrico Saretta

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