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Il caso

Altopiano, più casi di intimidazioni che a Caserta: «Primi cittadini capri espiatori»

A Enego 9 segnalazioni, a Roana 4: sommate superano alcune grandi città, ma i paragoni sono scivolosi
Una vista panoramica di Enego, paese dell'Altopiano di Asiago dove sono stati denunciati più casi di intimidazione
Una vista panoramica di Enego, paese dell'Altopiano di Asiago dove sono stati denunciati più casi di intimidazione
Una vista panoramica di Enego, paese dell'Altopiano di Asiago dove sono stati denunciati più casi di intimidazione
Una vista panoramica di Enego, paese dell'Altopiano di Asiago dove sono stati denunciati più casi di intimidazione

«Sono in carica oggi ma lo sono stato anche negli anni '80: da allora è cambiato il mondo, oggi noi sindaci siamo molto più in prima linea di allora». Ivo Boscardin è il primo cittadino di Enego ed è colui che più di tutti, nel Vicentino, si è recato in caserma per denunciare episodi di intimidazione che lo hanno colpito nel 2021. Sono nove i casi segnalati e per i quali lo Stato ha ristorato il suo Comune con quasi 40 mila euro, come a Bari; a questi si sommano i quattro del Comune di Roana, guidato dalla sindaca Elisabetta Magnabosco: in tutto fanno tredici episodi sull'Altopiano, più di quelli della sola città di Genova, più di quelli dell'intera provincia di Caserta, dati ministeriali alla mano. Per una piccola comunità come quella altopianese, pur sparsa in un territorio molto vasto, sono numeri che possono impressionare. «Ma vanno contestualizzati - avverte Boscardin - questo non è mica il far west, rimane sempre una comunità accogliente. Quegli episodi sono frutto dell'azione di pochissimi...».

Quegli episodi

Ma di che cosa si tratta? Tra i casi di intimidazione eneghesi, come raccontato su queste colonne, ci sono state scritte sui muri sia della casa del consigliere comunale Marco Francescato sia lungo le mura di contenimento della Provinciale 76 contro il vice sindaco Stefania Simi e lungo la strada per Valmaron contro il sindaco Boscardin. Quattro, invece, i diversi episodi a Roana dove la sindaca e la sua squadra sono stati oggetto di volantinaggio ad opera di un ciclista mascherato durante la "Notte nera" dell'agosto 2021. Dopo la diffamazione, la prima cittadina presentò denuncia contro ignoti, sottolineando fin dall'inizio la solidarietà ricevuta da tanti in paese. «Stiamo parlando di pochi individui che certo non rappresentano la gente di Roana», ha poi ribadito Magnabosco.

«Azioni incomprensibili»

Eppure, quello del sindaco e dell'amministratore locale è un ruolo in cui l'esposizione si fa via via più pesante. Così almeno la pensa Boscardin, forte della sua lunga esperienza. «Non è mai giusto generalizzare, così come è improprio fare paragoni tra realtà molto diverse, tra un paese come il mio e altri centri in altre regioni. Si tratta sempre di poche persone, e talvolta non è nemmeno ben comprensibile la ragione che li spinge a mettere in atto le intimidazioni, perché a volte non sembrano nemmeno legate a decisioni assunte dall'amministrazione. Quando si amministra - prosegue Boscardin - si sa che non si può accontentare tutti. Ma un conto è manifestare civilmente il proprio disappunto, anche discutere e litigare è ammesso in politica, un altro conto è superare il limite».

Capri espiatori

Qualcosa però negli anni si è incrinato, secondo il primo cittadino di Enego. «In termini generali - dice Boscardin - credo che i social network e la logica dell'agire e parlare dietro il velo dell'anonimato abbiano favorito certe derive anche nella vita reale, e ora sono aumentati gli episodi di chi supera il segno, scaricando le proprie frustrazioni sugli amministratori pubblici, che diventano capri espiatori». Un clima generale che produce «danni», anche perché «disincentiva le persone ad assumere incarichi pubblici». Per questo il sindaco di Enego considera l'indennizzo dello Stato agli enti colpiti come «una manifestazione di vicinanza che si aggiunge a quella delle forze dell'ordine, un rimborso per lo più simbolico ma utile come ristoro delle coscienze, come monito per far capire che certi gesti arrecano un danno alla collettività, al di là della persona colpita». Per questo i sindaci altopianesi hanno destinato le somme ricevute dallo Stato a titolo di indennizzo al finanziamento di incontri o progetti scolastici volti all'educazione alla legalità e al rispetto del patrimonio pubblico e scolastico. Partire dai giovani per raddrizzare le piante storte.

Solidarietà

«Dopo gli episodi che hanno riguardato la nostra amministrazione - incalza la sindaca di Roana, Elisabetta Magnabosco - ho sentito tutta la solidarietà dei cittadini e delle istituzioni e tutto questo ha costituito una spinta in più per proseguire con il nostro impegno e i nostri progetti per il paese. Se da un lato sentivo il dispiacere per un gesto fine a se stesso, dall'altro non mi sono fatta condizionare. Cosa penso dei numerosi casi di intimidazioni in Altopiano? Che sono comunque le azioni di pochi, mentre io sono il sindaco di molti: in questo c'è già la risposta». 

Marco Scorzato

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