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Storia e turismo

Alta Via della Grande Guerra, 200 km tra sacrari e montagne

di Gerardo Rigoni
Un itinerario di circa 200 km di grandi emozioni che collega da ovest a est i quattro sacrari militari, simboli della Provincia di Vicenza.
Il Sacrario militare del Pasubio (Foto Facebook @AltaViaGrandeGuerraVicenza)
Il Sacrario militare del Pasubio (Foto Facebook @AltaViaGrandeGuerraVicenza)
Alta Via Grande Guerra

Un itinerario di circa 200 km di grandi emozioni che collega da ovest a est i quattro sacrari militari, simboli della Provincia di Vicenza. È l'Alta Via della Grande Guerra, progetto della Provincia di Vicenza (realizzato con il contributo di 24 Comuni e del 4° Reggimento alpini paracadutisti e con il supporto della Regione, della Spettabile Reggenza, di Veneto Agricoltura e della Soprintendenza ai Beni Culturali) che è stato inaugurato domenica 23 luglio al Forte Interrotto di Asiago mettendo in diretto collegamento ora i siti dell'Ecomuseo Grande Guerra che dal 2001 è stato oggetto di interventi di recupero e valorizzazione grazie ai fondi del Ministero dei Beni culturali.

L'inaugurazione con Vielmo

A tenere a battesimo l'Alta Via l'alpinista Mario Vielmo. E non poteva essere che lui, tornato da pochi giorni dal tredicesimo 8.000, a fare da padrino di un percorso di montagna tra i più suggestivi d'Europa, sicuramente il più carico di storia. Storia di guerra, che qui si è combattuta aspramente.

L'alpinista Mario Vielmo con il presidente della Provincia Andrea Nardin
L'alpinista Mario Vielmo con il presidente della Provincia Andrea Nardin

La stessa cerimonia di inaugurazione si è aperta all'esterno del forte con la rievocazione di una scena di difesa del fronte a cura del Gruppo Storico Monte Grappa - Btg Bassano. Il passaggio dall'esterno all'interno del forte è stato accompagnato dall'Inno Europeo (eseguito dall'orchestra diretta dal maestro DIego Basso) a significare che la guerra è il passato e che l'Unione Europea è terra di pace. Sul palco i gonfaloni della Provincia e dell'Unione Montana Spettabile Reggenza, i due enti che hanno gestito il progetto dell'Alta Via della Grande Guerra. Accanto, i gonfaloni di tanti Comuni vicentini il cui territorio è attraversato dal percorso. Sono intervenuti il sindaco Roberto Rigoni Stern per il Comune di Asiago, il presidente Bruno Oro per la Spettabile Reggenza, il presidente del Consiglio Roberto Ciambetti per la Regione, il tenente colonnello Giuseppe Margoni in rappresentanza di Onorcaduti, l'onorevole Erik Pretto a rappresentare il Governo.

Il percorso (scarica il pdf)

E poi la parte più "tecnica", i protagonisti del progetto: Andrea Simionato direttore dei lavori, Manuel Grotto consulente storico, Valter Orsi consigliere provinciale delegato e presidente di Bim Bacchiglione che si è preso in carico la promozione del percorso. Nato nel 2017 su proposta di Schio, il progetto Alta Via è stato subito accolto dalla Provincia perché considerato «di coesione e promozione della montagna vicentina con l'obiettivo di raccontare e divulgare i drammatici eventi accaduti su queste cime durante la Prima guerra mondiale».

Alta Via, il percorso
Alta Via, il percorso

Snodandosi tra boschi, sentieri e mulattiere l'escursionista potrà conoscere quelli che adesso sono i luoghi di memoria, patrimonio materiale e immateriale del passato per poter guardare con chiarezza all'inutilità del conflitto e alle sue terribili conseguenze. Dal Sacrario Militare del Pasubio conduce attraverso le montagne vicentine al Sacrario del Cimone, poi al Leiten ad Asiago e infine al Sacrario del Grappa. La realizzazione del percorso ha avuto un costo di 1 milione di euro (in buona parte finanziato dalla Regione con 700 mila euro con fondi del Ministero dei Beni Culturali e il resto a carico di Provincia e Comuni) e intende anche favorire il recupero di malghe, baite, rifugi, alberghi individuati nella cartografia di progetto come elementi di appoggio.

A settembre Vielmo tenterà la salita dello Shisha Pangma, il 14° Ottomila, e lo farà indossando la spilletta della Provincia di Vicenza che il presidente Nardin gli ha regalato. Così Vicenza, con i suoi sacrari, salirà sul tetto del mondo.

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