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Bassano

Pasubio, Cimone, Asiago e Grappa: quattro sacrari, un unico sentiero

di Giulia Armeni
Uno dei cantieri Monte Zebio sull’Altopiano,il caposaldo montano interessato dai lavori di ripristino
Uno dei cantieri Monte Zebio sull’Altopiano,il caposaldo montano interessato dai lavori di ripristino
Uno dei cantieri Monte Zebio sull’Altopiano,il caposaldo montano interessato dai lavori di ripristino
Uno dei cantieri Monte Zebio sull’Altopiano,il caposaldo montano interessato dai lavori di ripristino

Dal belvedere di Monte Berico è sufficiente uno sguardo per raggiungerli tutti. Pasubio, Cimone, Asiago e Grappa, i quattro sacrari militari che rappresentano la memoria tangibile della Prima guerra mondiale. Un arco storico-montano che, a breve, si potrà percorrere anche fisicamente, grazie al tracciato naturalistico lungo 200 chilometri ribattezzato Alta Via della Grande Guerra. “Avgg”, questa la sigla del nuovo itinerario che sta prendendo forma sulle montagne vicentine e che è stato presentato da Provincia, Comuni, Unione Montana e Veneto Agricoltura, i principali enti impegnati nella realizzazione degli interventi di ripristino e messa in sicurezza di cammini e aree museali en plein air. Un focus sullo stato di avanzamento dei lavori – attualmente al 25% come specifica il progettista, Andrea Simionato – che il presidente della Provincia Francesco Rucco e il consigliere provinciale delegato Valter Orsi hanno voluto non casualmente tenere al piazzale della Vittoria.

«Questo è un luogo simbolico per il ricordo dei caduti della Grande Guerra ma è anche un punto d'osservazione privilegiato sui nostri monti», sottolinea Rucco. Perfetto dunque, nonostante qualche nube all'orizzonte, per vedere o quanto meno immaginare come sarà quello che Orsi definisce «un progetto di rigenerazione della sentieristica dei nostri quattro ossari». Un'iniziativa partita nel 2018 del centenario della prima guerra mondiale e oggi rinvigorita dall'imminente ricorrenza per il monumento al milite ignoto: «La valenza è molteplice – ricorda Orsi – puntiamo a promuovere l'aspetto storico e commemorativo ma anche quello ambientale, oltre che economico e sociale». Il programma di recupero dei sentieri Cai e dei vecchi tracciati montani (un investimento di quasi un milione di euro, 947.280 euro finanziato per 700 mila dalla Regione) intende infatti restituire alla collettività un tragitto sicuro e percorribile di 200 chilometri perfetto per il trekking e tutte le forme di turismo lento e sostenibile.

«I risvolti positivi sull'indotto, dalle contrade attraversate a malghe e rifugi non sono trascurabili», conferma il progettista Simionato, affiancato da Federico Vianello di Veneto Agricoltura. Inaugurati a maggio, ad oggi sono 4 i cantieri aperti e 25 gli operai impegnati, dopo i rallentamenti dovuti al maltempo di luglio. Oltre che sui sentieri si interverrà anche sugli edifici (sacrari, musei, centro visite) e nelle aree prospicienti, nelle fortezze italiane (Forte Corbin, Campolongo, Interrotto, Verena, Lisser etc) e in quelle austrungariche delle Vezzene (Forte Luserna, Belvedere, Spitz etc). Un macroterritorio suddiviso in cinque cronoaree, che serviranno anche per pianificare cammini ed escursioni: Pasubio-Novegno, dove sono appena iniziati i lavori a passo Campedello; Monte Cimone- Valle dell'Astico, dove si sta operando sulla strada degli Alpini; Altopiano dei Sette Comuni, dove è in partenza, tra gli altri, il restyling al museo all'aperto di Monte Cengio; Monte Grappa e Altopiano sud- Pedemontana vicentina, dove le opere cominceranno a metà settembre. A guardare con grande interesse all'Alta Via sono tutti i 30 Comuni coinvolti e cofinanziatori, compresi quelli della fascia pedemontana, come Chiuppano, con il sindaco Giuseppe Panozzo che auspica «il completamento anche dei percorsi collinari e di pianura».

A prendere parte al briefing anche il colonnello Marco Manzone, comandante del 4° Reggimento alpini paracadutisti. Corpo che, ieri come oggi, vive e tiene vive – con esercitazioni e attività - le maestose prealpi vicentine.

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