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Arzignano

Sei denunce e 5 milioni di euro sequestrati a tre aziende vicentine per evasione

Il modello proposto da tre consulenti fiscali consisteva nel far passare per costi per innovazione e sviluppo (che beneficiavano di crediti di imposta) normali costi aziendali

Facevano passare per investimenti in innovazione e ricerca e sviluppo normali costi aziendali beneficiando così di crediti di imposta concessi dallo stato e, di fatto, ponendo in atto una evasione delle imposte. La Guardia di Finanza di Vicenza ha denunciato sei persone e sequestrato oltre cinque milioni di euro in due aziende della concia arzignanesi e una ditta di Carré specializzata in macchinari per l'automazione di imballaggi.

Un modello di evasione ideato da tre consulenti fiscali

Si tratterebbe, secondo quanto ricostruito dai finanzieri, di un modello di evasione ideato da tre consulenti fiscali, due di Roma e uno di Cuneo, che avrebbero poi offerto le loro prestazioni a varie aziende, tra cui quelle vicentine. Si trattava in sostanza di mascherare degli ordinari costi aziendali con falsi costi per attività di ricerca industriale e sviluppo scientifico e tecnologico relativamente agli anni di imposta dal 2015 al 2019 per i quali il governo aveva stabilito dei crediti di imposta finalizzati al sostegno della competitività delle imprese.

Le indagini della Guardia di Finanza di Vicenza

Le indagini si sono svolte effettuando 8 perquisizioni personali nella sede delle tre aziende vicentine e negli studi professionali dei consulenti fiscali a Roma e Savigliano. Inoltre sono stati ascoltati 20 lavoratori che hanno confermato di non svolgere alcuna mansione finalizzata alla ricerca e sviluppo, ma che avevano mansioni di segreteria o da operai specializzati. Inoltre tramite la corrispondenza telematica tra i consulenti e le aziende è stato anche ricostruito il sistema con cui aggirare le norme a proprio vantaggio realizzando di fatto anche una concorrenza sleale verso gli imprenditori competitor che invece rispettavano le regole.

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