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Arzignano

Cani, troppi costi per mantenerli: sei su dieci vengono portati al canile

La situazione nel rifugio arzignanese gestito dall’Enpa è difficile: la crisi fa portare o riportare indietro gli animali
Alcuni volontari dell’Enpa accudiscono e cibano i cani all’interno della struttura
Alcuni volontari dell’Enpa accudiscono e cibano i cani all’interno della struttura
Alcuni volontari dell’Enpa accudiscono e cibano i cani all’interno della struttura
Alcuni volontari dell’Enpa accudiscono e cibano i cani all’interno della struttura

Cani: troppo costoso mantenerli, sei su dieci vengono portati in canile. Superano il centinaio, sono esattamente 104, le bestiole che si trovano attualmente nel canile dell’Enpa di Arzignano; di questi 67 sono completamente a carico dell’Ente protezione animali. Amici a quattro zampe lasciati dagli stessi padroni che chiedono al canile di prenderli anche se hanno 5, 6, 7 o anche 8 anni e quindi sono da tanto tempo in famiglia.

Il loro mantenimento, per chi anni prima li ha adottati e portati in casa, è troppo costoso fra cibo e visite al veterinario non solo per i vaccini ma anche nel caso in cui si verificassero problemi di salute. Una vista di controllo può costare almeno 40 euro, una cura per una banale dermatite 150, per la sterilizzazione si parte da 160 euro (e varia a seconda del peso) e per una risonanza magnetica si arriva ad 800 euro. 

Cani e animali portati e riportati al canile: troppo costosi

«I motivi di cessione più frequenti - spiegano dall’Enpa - sono che i proprietari cambiano casa o lavoro o anche si separano ed il cane diventa un peso. Ci sono anche casi in cui gli animali appartengono a persone anziane che non sono più in grado di gestirli o che vanno in casa di riposo o muoiono. Spesso viene regalato il cucciolo a pensionati che, dopo pochi anni, non sono più in grado di fare fronte alla situazione e i figli non se ne vogliono far carico». Ed addirittura, per lasciarli in canile, c’è la lista d’attesa: sono 10 i proprietari che hanno già fatto richiesta di lasciare lì i loro animali. 

Sono 104 i cani al rifugio di Arzignano e i costi sostenuti

Fra i 67 quattro zampe sono compresi anche i cani maltrattati o che sono stati portati via ai padroni perché erano mal gestiti. Sono 15, inoltre, i cani sequestrati dalla Forestale nel 2020 e che oggi sono ospitati nella struttura di Arzignano. 

E le spese aumentano costantemente dal momento che i Comuni convenzionati coprono solamente i costi dei cani randagi trovati nel territorio. «Per affrontare la stagione estiva e comprare gli antiparassitari per tutti, cani e gatti, abbiamo speso 15 mila euro - proseguono -. Da gennaio ad oggi le spese veterinarie ammontano ad oltre 23 mila. Ogni anno abbiamo circa 100 adozioni». «La situazione soprattutto negli ultimi 5 anni è profondamente cambiata – spiega la vicepresidente, Giovanna Gobbi -. Se prima venivano trovati anche tre cani a settimana senza il chip, oggi, in quattro mesi, nel canile sanitario ne sono arrivati 10. Segno che il nostro lavoro sul territorio ha funzionato e le persone li dotano del microchip. Aiutare chi si trova in difficoltà e ci chiede aiuto è un modo per non tornare indietro: purtroppo il rischio è che per poter disfarsi dell’animale in qualsiasi momento si decida di non registrarlo in anagrafe». 

L'abbandono dei molossoidi e gli altri animali

Come spiegano i referenti un ulteriore problema riguarda l’abbandono dei molossoidi, cani che richiedono un’adeguata preparazione di gestione, spazi e attenzioni. Una volta entrati al rifugio sono cani che difficilmente troveranno famiglia come risulta dalla situazione di tutti i canili gestiti da Enpa.

E se sono sempre più i gatti adulti e cuccioli abbandonati (attualmente ospitati in canile sono 60), aumenta anche il numero di conigli, cavie, tartarughe e pappagalli. «A pesare moltissimo sono le spese veterinarie che riguardano le cure dei gatti incidentati. Tutto è a carico della nostra associazione e siamo in difficoltà», conclude Gobbi. 

 

Antonella Fadda

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