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L'inchiesta

Morte di Davide Rebellin: estradato il camionista accusato di averlo travolto e ucciso

Saranno le autorità italiane e tedesche a stabilire tempi e modalità del trasferimento a Vicenza del camionista accusato della morte del ciclista
Morte Davide Rebellin, la ricostruzione in 3D dell'incidente

Il tribunale di Hamm in Renania Vestfalia, come richiesto dalla procura di Vicenza, ha concesso l’estradizione di Wolfgang Rieke, il camionista tedesco di 62 anni accusato di avere travolto e ucciso il ciclista Davide Rebellin a Montebello. L’incidente in cui perse la vita il campione vicentino è avvenuto lo scorso 30 novembre.

Il mese scorso l’autotrasportatore era stato arrestato dalle autorità tedesche che avevano così eseguito il Mae - mandato di arresto europeo - che era stato spiccato dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta del pubblico ministero titolare dell’inchiesta relativa al tragico sinistro. Rieke, difeso dall’avvocato Andrea Nardin, era finito in cella con l’accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso. Il camionista era stato scarcerato qualche giorno dopo e il giudice del tribunale tedesco gli aveva applicato la misura dell’obbligo di presentazione settimanale alla polizia giudiziaria.

Adesso dopo la nuova decisione del giudice di Hamm spetta ai ministeri (quello italiano e quello tedesco) organizzare il trasferimento di Rieke dalla cittadina di Recke, dove risiede, a Vicenza. Per il camionista il giudice per le indagini preliminari Nicolò Gianesini ha chiesto la custodia cautelare in carcere.

L’inchiesta sul sinistro che ha provocato la morte di Davide Rebellin è stata coordinata dal pubblico ministero Claudia Brunino adesso trasferitasi alla procura di Padova. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, che hanno acquisito le immagini degli apparati di videosorveglianza e alcune testimonianze di chi ha assistito a quanto accaduto il 30 novembre scorso attorno all’ora di pranzo; una volta causato l’incidente il camionista tedesco è sceso dal mezzo per verificare cosa fosse accaduto, salvo poi rimettersi al volante e darsi alla fuga. Tutto questo è stato ripreso da telecamere e smartphone.

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Il veicolo, grazie all’immediata collaborazione tra le forze dell’ordine, l’Agenzia delle entrate e il Centro di cooperazione delle polizie italiana, slovena e austriaca, è stato intercettato subito: faceva riferimento a un’impresa di spedizioni tedesca con sede, appunto, a Recke. Il tir intanto aveva fatto in tempo a valicare la frontiera italiana lo stesso giorno dell’incidente.

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Qualche giorno dopo il tragico schianto l’autopsia aveva accertato che la morte di Rebellin era stata causata da un gravissimo politrauma da schiacciamento e altrettante gravissime lesioni interne. A quel punto, la procura di Vicenza aveva emesso un ordine di investigazione europeo diretto all’omologa istituzione tedesca con la richiesta di sequestrare la motrice e il rimorchio del mezzo pesante, che erano stati successivamente analizzati.  Dopodiché la procura aveva chiesto al gip l’emissione del Mae, che le autorità di polizia tedesca avevano eseguito nei giorni successivi. Riecke era stato quindi trasferito nel carcere di Munster da dove era poi stato rilasciato con l’obbligo di presentazione. Ora la decisione del tribunale tedesco di concedere l’estradizione del camionista.

Matteo Bernardini

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