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Barbarano Mossano

«Il cane guida deve restare fuori». Poi il supermercato si scusa

Stella Fracasso 24enne non vedente, non è potuta entrare con il suo animale. L’azienda: «Errore del personale»

Sono fatti che non devono avvenire ma che, purtroppo, accadono. È successo a Ponte di Barbarano. Stella Fracasso è una ragazza di Mossano, ha 24 anni e frequenta con impegno l’Università a Padova. Stella è non vedente e nei giorni scorsi, dopo più di due anni e mezzo di attesa, è andata a Milano all’Associazione Cani Guida Lions per conoscere e portare a casa il cane Chupito, che per i prossimi anni sarà i suoi occhi. Chupito è un bel labrador di due anni, perfettamente addestrato, tranquillo e obbediente.

Stella e il suo Chupito non ammessi al supermarket

«Chupito è gli occhi che ho sempre desiderato – spiega la giovane - è quello spiraglio di libertà che la mia disabilità mi preclude. Domenica scorsa per assaporare la voglia di indipendenza mi sono recata con i miei genitori e con Chupito al supermercato AlìPer di Ponte di Barbarano ma mi è stato negato l’accesso. Una commessa ci ha riferito che il direttore non poteva acconsentire perché si tratta di un negozio di alimentari. Inutili sono state le mie proteste».

Per legge i cani guida entrano ovunque

«Per legge – continua Stella – i cani guida hanno libero accesso a tutti i servizi aperti al pubblico, e i proprietari di tali esercizi, negando l’accesso, sono passibili di denuncia e di una sanzione che va dai 500 ai 2.000 euro».
Ma Stella non si è arresa e ha chiamato i carabinieri. «Tante volte mi hanno fatto sentire rifiutata o diversa – si sfoga – e altrettante volte mi sono convinta del contrario. Seduta con il mio cane Chupito che mi guardava, aspettando i carabinieri, quella appena conosciuta libertà mi è scivolata via. La delusione è stata grande».

«Ho accettato le scuse, ma sono arrabbiata»

All’arrivo della pattuglia dei militari la ragazza ha spiegato l’accaduto e il vicedirettore del supermercato, accortosi dell’errore, si è affannato a giustificarsi e ha invitato la ragazza, con il cane ovviamente, ad accedere nei locali. «Ho accettato le scuse– conclude Stella – ma tanta era la mia rabbia, la mia delusione che ho rifiutato di entrare, non mi sentivo a mio agio. E sono andata in un altro supermercato, a Noventa, dove sono stata accolta con molte attenzioni, permettendomi di sentirmi libera».

Le scuse del supermercato: «Un fatto che non doveva accadere»

«Si è trattata di un incidente che non doveva e non deve succedere – spiegano dalla direzione di AlìPer Supermercati – Ci scusiamo con Stella e con la sua famiglia. Le nostre strutture da sempre hanno dimostrato di essere sensibili e attente alle persone speciali. Tra l’altro abbiamo messo in atto diversi progetti di sostenibilità, anche coinvolgendo i clienti, tra i quali il salvataggio con notevoli contributi della Scuola Triveneta per cani guida. Il direttore in quel momento ha sbagliato, nel caos del lavoro quotidiano è sfuggita la percezione del problema. Ma si è subito scusato con gli interessati. Questa è l’occasione per richiamare tutti i dipendenti ad una maggiore attenzione e sensibilità verso le persone speciali».

Emilio Garon

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