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L'iniziativa

Trent'anni fa la prima adunata degli alpini a Vicenza. Oggi l'inserto gratis in edicola con il GdV

Un fiume di persone ha invaso il centro 30 anni fa
Un fiume di persone ha invaso il centro 30 anni fa
Un fiume di persone ha invaso il centro 30 anni fa
Un fiume di persone ha invaso il centro 30 anni fa

Per chi li ha vissuti sono stati momenti indimenticabili: la città vestita con il tricolore e 300 mila presenze arrivate da tutto il mondo, un corteo di 8 ore con 80 mila penne nere a sfilare, con orgoglio e generosità, davanti al presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Esattamente trent'anni fa Vicenza ha ospitato il suo primo raduno nazionale degli alpini, il 64°. E il ricordo di quell'evento coincide con una nuova candidatura, perché Vicenza ha deciso di riprovarci e legare il suo nome all'edizione 95. In un primo momento si ipotizzava potesse essere nel 2023, ma dopo che l'appuntamento di Rimini, previsto nel 2020 è stato rinviato per tre volte e proprio nei giorni scorsi fissato per il secondo fine settimana di maggio 2022 è molto probabile che si slitti al 2024, visto che l'edizione 94 è già stata aggiudicata a Udine. Vicenza fra ricordi e progetti dunque in questo maggio ancora senza raduno delle penne nere.

E se i ricordi li affidiamo ad un inserto dedicato all'appuntamento del 1991, allegato a Il Giornale di Vicenza in edicola oggi, i progetti sono quelli che vedono un lavoro frenetico in terra berica per poter sostenere con i fatti questa candidatura che cancellerebbe la delusione del 2016, quando nel centenario del primo conflitto mondiale alla città del Palladio è stata preferita Asti.

Ma Vicenza guarda avanti e se nel 2022 festeggerà il centenario dalla nascita della sezione Ana "Monte Pasubio", oggi guidata da Luciano Cherobin, ora punta tutto su questo nuovo appuntamento, che vede anche il sostegno delle sezioni di Asiago, Bassano, Marostica e Valdagno. Sono tremila gli alpini vicentini pronti a svolgere un ruolo attivo nell'organizzazione, su 17.500 iscritti in tutto il Vicentino.

Sostegno è stato garantito anche da Comune, Provincia e Regione, per rivivere un evento capace di portare entusiasmo genuino, insieme all'invasione pacifica degli alpini di tutta Italia. La sezione berica ha lavorato in questa fase alla stesura di un fascicolo tecnico, in attesa di un sopralluogo per le verifiche da parte della commissione per l'adunata previsto nelle prossime settimane in attesa della risposta che non arriverà prima dell'autunno. Caso vuole che Vicenza abbia presentato un'altra importante candidatura per il 2024, quella di capitale italiana della cultura. Un'ipotesi che, secondo Rucco, se andasse in porto, aggiungerebbe entusiasmo a entusiasmo

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