<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

Super green pass: maggioranza divisa, ma solo sui social

Due consiglieri contestano la linea di Luca Zaia e la maggioranza si divide sul super green pass. Lo scontro dialettico non avviene in aula consiliare, dove se si replicasse in maniera identica il dibattito la coalizione che governa la città e che si regge giusto su due voti di scarto non avrebbe i numeri per far approvare una mozione sull’argomento, ma va in scena nella pubblica piazza di Faceboock. A dare il la è il presidente del Consiglio, Valerio Sorrentino, che sul suo profilo riporta: «C’è stato un confronto sereno. Tutte le Regioni hanno portato avanti la loro preoccupazione. E tutte hanno rimarcato che i non vaccinati, nonostante siano minoritari nella nostra comunità, hanno un impatto notevolissimo a livello sanitario. Le Regioni chiedono di applicare in maniera differenziata le restrizioni tra vaccinati e non vaccinati. L’importante è che sia chiaro che ci sono due capisaldi. E il primo è non chiudere più».

Il post non piace ai due consiglieri di maggioranza Michele Dalla Negra e Franca Mattiello. Il primo di Idea Vicenza, la seconda della Lega. Entrambi no green pass, entrambi scettici, per usare un eufemismo, sui vaccini. Esattamente l’opposto rispetto a Sorrentino che invece si affida alla scienza e sostiene l’importanza della vaccinazione.
E lo stesso fa il sindaco Francesco Rucco. Posizioni inconciliabili. Con Dalla Negra e Mattiello, quest’ultima balzata agli onori della cronaca per il paragone tra il green pass e il passaporto genealogico di Hitler, che decidono di dire la loro su quanto scritto da Sorrentino. Dissentendo. Mattiello non concorda con la posizione del suo compagno di partito Luca Zaia. Già, perché in realtà il post di Sorrentino altro non è che la trascrizione fedele del pensiero del governatore rispetto alla necessità, concordata con gli altri presidenti di Regione, di adottare delle misure differenziate tra vaccinati e non vaccinati. Dalla Negra non è d’accordo: “Perché allora il vaccino non lo rendono obbligatorio? E sarebbero untori quelli che si tamponano tre volte alla settimana? Il vaccino protegge da 4 a 6 mesi e il green pass vale 12. Ma al di là delle diversità di pensiero che in un Paese civile dovrebbero essere rispettate, nessuno si pone queste domande. Si possono rinchiudere tutti i non vaccinati e il virus circolerà sempre, ma almeno non ci sarebbero più alibi. Nessuno che parla delle cure approvate dalla commissione europea e intanto i malati oncologici o cardiopatici vedono annullare o rinviare visite ed interventi». E a dargli man forte interviene Mattiello: «Non posso che condividere l’intervento di Michele Dalla Negra. Viviamo in un mondo dove la logica e il buon senso non sono più di casa». Nel centrodestra le posizioni divergono. Anche se per ora rimangono confinate fuori da sala Bernarda. E intanto a Zaia saranno fischiate le orecchie. 

 

Roberta Labruna

Suggerimenti