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Vicenza

Spaccio tra minorenni, presa la baby gang: 11 ragazzini indagati

C’era chi andava a Campo Marzo, chi invece frequentava l’abitazione di qualche nordafricano. Il giro, comunque, era notevole: compravano hashish e marijuana e poi li smerciavano fra i coetanei, per guadagnare qualche soldo da reinvestire nello sballo. La procura per i minorenni di Venezia ha indagato 10 ragazzini (un undicesimo aveva meno di 14 anni, e quindi non è imputabile) per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Sono in parte vicentini e in parte figli di immigrati di seconda generazione, che all’epoca dei fatti avevano fra i 14 e i 17 anni. Nel corso dell’estate 2017 avrebbero smerciato qualche centinaio di grammi di “fumo” ed “erba”, soprattutto nella zona di San Pio X, ma anche della Stanga, ed erano stati scoperti al termine di un’indagine dei carabinieri che, partendo dal Padovano, erano giunti fino a Vicenza seguendo la pista dello spaccio.

In queste settimane alcuni giovani, tutti studenti, hanno chiesto attraverso i loro legali di farsi interrogare dal magistrato, con l’intenzione di chiedere, in vista del futuro processo, la messa alla prova, per espiare la pena con il volontariato. Molti di loro avrebbero infatti compreso il “disvalore”, per dirla in termini giuridici, del loro comportamento, e vogliono dimostrare di avere capito la lezione con i lavori di pubblica utilità.

In base a quanto ricostruito, era emerso che era attivo nel Padovano un giro di spaccio di hashish fra alcuni ragazzini, in parte minorenni. Uno di loro, quello che si preoccupava di acquistare la droga per gli spinelli da fumare insieme, d’estate o nel fine settimana, si rivolgeva in alcuni casi per essere certo di trovare l’hashish ad un amico di Vicenza. Quest’ultimo a sua volta lo acquistava da altri. Ascoltando le testimonianze e le confessioni dei primi denunciati, gli inquirenti - all’indagine hanno collaborato anche i poliziotti della questura, oltre che i carabinieri berici - hanno ricostruito mano a mano una sorta di cooperativa dello spaccio, che in città vedeva per protagonisti solamente ragazzini, studenti delle superiori, che si ritrovavano in alcuni parchi dei quartieri ad est della città.

La droga - spesso per 10-20 grammi - la acquistavano da alcuni spacciatori nella zona di Campo Marzo; quando il rapporto fra fornitore e clienti si faceva più assiduo, si recavano anche a casa di tunisini, marocchini e di un nigeriano (già coinvolti in altre indagini, uno dei quali già arrestato dalla guardia di finanza) per lo scambio, lontano da occhi indiscreti. 

Gli 11 identificati e denunciati si vendevano il “fumo” fra di loro ma avevano anche alcuni clienti, che compravano qualche grammo. Spesso erano compagni di scuola; fra di loro anche qualche ragazzina. L’indagine, compiuta attraverso pedinamenti, appostamenti e soprattutto testimonianze, ha consentito di individuare complessivamente una ventina di persone, quasi tutte minorenni, che in un paio di mesi nel corso dell’estate di due anni fa avevano comprato, venduto o consumato stupefacenti, ovviamente all’insaputa dei genitori che li credevano al parco a chiacchierare con gli amici. Alcuni di loro sarebbero rimasti coinvolti anche in altri fatti di cronaca, in particolare furtarelli.  

Diego Neri

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