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Vicenza

Ragazza aggredita con il coltello in zona Eretenia: «Non posso più uscire»

di Valentino Gonzato
La giovane circondata dal bandito con due complici che sono scappati con la borsa. Aperta un’indagine
La ragazza è stata rapinata nella zona dell’Eretenia a Vicenza (Foto Archivio)
La ragazza è stata rapinata nella zona dell’Eretenia a Vicenza (Foto Archivio)
La ragazza è stata rapinata nella zona dell’Eretenia a Vicenza (Foto Archivio)
La ragazza è stata rapinata nella zona dell’Eretenia a Vicenza (Foto Archivio)

Pedinata sulla strada di casa e rapinata da un bandito armato di coltello. È successo di nuovo ed è la settima aggressione avvenuta in centro in meno di un mese. A farne le spese è stata Carolina M., 27 anni, (l’iniziale del cognome è a tutela della vittima che ha paura di ritorsioni), che nella notte tra sabato e domenica scorsi è stata presa di mira da tre delinquenti in zona Eretenia. La giovane, che è ancora sotto choc, ha riportato fortunatamente solo qualche livido. Una volta dimessa dall’ospedale, ha scritto un post pubblico su Facebook per mettere in guardia le donne: «Non passate nella zona dell’Eretenia da sole... Ho visto la mia vita scorrere velocemente... Io sono stata fortunata, il coltello non mi ha ferito gravemente e sono stata soccorsa subito ma potevo essere sola... Girate con uno spray al peperoncino o qualcosa per difendervi», sono alcune delle frasi che ha pubblicato sul social. 

In base al racconto fatto dalla ragazza, che ha sporto denuncia alla questura, l’episodio è avvenuto attorno a mezzanotte e mezza. Carolina aveva trascorso la serata con alcuni amici e uno di loro si era offerto di accompagnarla a casa in auto. La giovane abita però all’interno della Ztl e non è stato possibile portarla direttamente davanti al portone. I tre malviventi sono entrati in azione poco dopo che lei si era incamminata a piedi. L’hanno accerchiata. Due facevano da palo mentre il terzo ha compiuto materialmente la rapina. «Uno di loro mi ha vista e mi ha pedinata», prosegue la vittima. Che ha cominciato a sentire dei passi dietro di sé. In quel momento era al telefono con il suo fidanzato e gli ha detto ad alta voce di andare a prenderla, nonostante sapesse che si trovava a qualche chilometro di distanza, con la speranza che il malintenzionato la sentisse e cambiasse idea. Purtroppo, però, non è andata così. «In quel momento ho pensato: “se vado a casa sono spacciata”. Così mi sono fermata e ho fatto marcia indietro, andando incontro al mio aggressore con decisione nella direzione opposta alla sua».

Carolina si auspicava che quel cambio di rotta potesse salvarla, ma anche questo tentativo non è servito. «Lui mi ha preso per il braccio, forte. Ho fatto resistenza, iniziato a urlare - aggiunge la vittima -. Ho mollato la borsa e ho ricominciato a urlare. Appena lui si è girato per controllare se arrivava qualcuno, io gli ho tirato un colpo per allontanarlo e mi sono messa a correre gridando ancora più forte verso la strada principale. In quel momento, ma me ne sono accorta solo dopo, probabilmente mi ha tirato una coltellata alla schiena perché poi ho trovato un buco nel cappotto, come se avesse tentato di pugnalarmi».

Carolina è poi stata soccorsa da cinque passanti, quattro donne e un uomo, che hanno dato l’allarme alle forze dell’ordine e al Suem. La giovane ha descritto il rapinatore ed è stata accompagnata al San Bortolo perché ha accusato anche una crisi respiratoria. «È gente che non ha paura di niente. Non posso più uscire di casa, ho paura. Sono le stesse persone che vendono la droga qui vicino», conclude disperata. 

 

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