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Vicenza

Quelle multe "integerrime" della polizia locale: sanzioni a vicesindaco, consigliere delegato e comandante

Una multa “illustre” in contra’ Catena
Una multa “illustre” in contra’ Catena
Una multa “illustre” in contra’ Catena
Una multa “illustre” in contra’ Catena

Probabilmente sarebbe stato multato anche Totò. 
Altro che “lei non sa chi sono io”, come amava ripetere l’amato attore e sceneggiatore italiano nelle sue pellicole. Altro che trattamenti di favore. Altro che chiudere un occhio. Altro che casta. A Vicenza non si sfugge alla legge della polizia locale. 
E giustamente, bisognerebbe aggiungere.
Nella città del Palladio capita che non solo centinaia di automobilisti vengano multati per divieti di sosta (vedi a lato), passaggi con il rosso, guida con il cellulare, transiti in Ztl e via così. 
Nel capoluogo berico capita che a finire nelle grinfie degli agenti del comando di stradella Soccorso Soccorsetto siano anche gli amministratori comunali. 
E, giustamente, bisogna aggiungere anche in questo caso, dato che non esistono violazioni e contravvenzioni di serie A e violazioni e contravvenzioni di serie B. 
Anzi, se proprio bisogna essere precisi e sinceri, un personaggio famoso avrebbe a maggior ragione il dovere di dare il buon esempio. 
A Vicenza quell’espressione “lei non sa chi sono io” (che nel 2012 è stata definita dalla Cassazione come espressione che può limitare la «libertà psichica» altrui in un «contesto di alta tensione verbale» e che quindi costituisce un reato di minaccia) si trasforma da un avvertimento a un dato di fatto. La polizia locale di Vicenza non sa - e ancora di più non vuole sapere - di chi siano le auto o i motorini che commettono violazioni delle norme del codice della strada. Nessuna distinzione: che al volante ci sia un semplice cittadino o addirittura il proprio comandante. 
Esagerazione? Macché. Anche il numero uno della polizia locale è stato costretto a compilare il bollettino e a saldare il conto versando il dovuto a palazzo Trissino. Il tutto a quanto pare per una multa legata a una sosta in un settore “blu” diverso rispetto a quello di appartenenza. 
Da un comandante a un vice. Perché anche Matteo Celebron, vicesindaco e per di più assessore alla mobilità, si è trovato il foglietto sul parabrezza. Non aveva esposto il cartellino degli amministratori e la sua vettura è stata multata in Zona a traffico limitato. Nel mirino (a tutti gli effetti) è finito pure il consigliere delegato ai progetti per la sicurezza: sì, Nicolò Naclerio che ogni giorno è al comando e che vive a stretto contatto con i vigili. La violazione è stata registrata dall’occhio elettronico della telecamera di viale Venezia che lo ha pizzicato (in scooter) qualche centimetro oltre la linea gialla. A chiudere l’elenco dei volti noti anche il portavoce del sindaco, sanzionato per una precedenza in un passaggio pedonale; addirittura secondo il nuovo codice della strada.

Nicola Negrin

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