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Vicenza

No vax, 4 mila lettere a medici e infermieri. Rischio sospensione

Non è ancora un vero e proprio ultimatum, ma poco ci manca. Le due Ulss vicentine hanno inviato negli ultimi giorni poco più di 4.100 lettere con richieste di chiarimento al personale sanitario che non si è ancora vaccinato contro il coronavirus. Circa 1.600 sono state spedite dalla 8 Berica, 2.540 dalla 7 Pedemontana. Dopodiché scatteranno le diffide vere e proprie perché il decreto Covid del governo prevede l’obbligo vaccinale per chi svolge attività nell’ambito sanitario, sociosanitario e socioassistenziale.  L’articolo 4 del testo legislativo prevede infatti sanzioni pesanti per il personale No Vax. A chi rifiuta di sottoporsi alla somministrazione del vaccino, il datore di lavoro dovrà assegnare, dove possibili, mansioni, anche inferiori, che non prevedono il contatto con il pubblico. Nei casi in cui l’assegnazione a mansioni diverse non fosse possibile, invece, scatterà la sospensione senza alcuna retribuzione che rimarrà in vigore fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale o comunque non oltre il 31 dicembre di quest’anno. L’azienda sociosanitaria ha scelto di adottare finora la linea morbida. 

Valentino Gonzato

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