<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il personaggio

L'ex re delle televendite e i 30 anni al bar delle piscine scoperte di Vicenza

I ricordi di Francesco Cavaggioni, lo storico gestore del bar delle piscine scoperte di via Forlanini
I ricordi di Francesco Cavaggioni, lo storico gestore del bar delle piscine scoperte di via Forlanini
I ricordi di Francesco Cavaggioni, lo storico gestore del bar delle piscine scoperte di via Forlanini
I ricordi di Francesco Cavaggioni, lo storico gestore del bar delle piscine scoperte di via Forlanini

I tornei a biliardino «che ormai non si usa più», le partite a beach volley, il concorso di "Miss piscina". E poi gelati, granite, panini consumati tra tuffi e parole crociate, sotto al sole delle lunghe estati vicentine. Profumano di crema solare e spensieratezza i ricordi di Francesco Cavaggioni, lo storico gestore del bar delle piscine scoperte di via Forlanini, giunto quest'anno a tagliare il traguardo dei trent'anni di attività. Ne aveva 41 quando ha cominciato, ne ha 71 oggi che continua a restare saldamente al timone, pardon, al bancone, del "lido cittadino". Barista, amministratore (fa parte della società Piscine di Vicenza fin dalla nascita, alla fine degli anni Novanta), intrattenitore e pure filosofo: «Ogni giorno scrivevo su una lavagnetta frasi e aforismi e alla gente piacevano tanto che ne ho fatto un libretto», racconta Cavaggioni. Titolo del volume, ovviamente, "La lavagnetta".

Per migliaia di vicentini cresciuti tra gli ombrelloni del parco acquatico, il chiosco di Cavaggioni è un pezzo di storia della città. «Una delle cose che amo di più di questo lavoro è il rapporto d'affetto che si crea con le persone, ai miei collaboratori ho sempre raccomandato di avere cura del cliente, di essere cordiali, gentili, disponibili», spiega Cavaggioni, che gestisce il locale assieme alla moglie Maria Grazia. Una regola semplice, eppure fondamentale per portare avanti un pubblico esercizio così a lungo: «Credo che il nostro sia un po' un record effettivamente per un impianto sportivo», sorride Cavaggioni, che durante la stagione invernale si sposta nel palazzetto, «dove all'inizio non c'era nemmeno il bar interno, ma solo dei distributori automatici», ricorda il barista con l'animo da showman.

 

Una foto ricordo di Cavaggioni al bar delle piscine
Una foto ricordo di Cavaggioni al bar delle piscine

 

Un'attitudine che deriva, in effetti, dalla precedente vita di Cavaggioni. Quella in cui - sorpresa sorpresa - faceva nientemeno che il conduttore di televendite. «Sì - rivela con il sorriso - l'ho fatto per quasi un decennio, erano gli anni Ottanta, un altro mondo». Il "Roberto da Crema" berico («lo conoscevo bene, ci siamo incontrati tante volte») vendeva quadri, stampe, opere d'arte, «un po' di tutto»: «Lavoravo sui canali come Rete Nord e Grand'Italia e giravo moltissimo come rappresentante in Italia, fu un bel periodo ma poi, all'inizio degli Novanta, quel mondo lì entrò in crisi e fui costretto a reinventarmi e a cambiare lavoro».

A suggerire l'idea di buttarsi nel commercio fu la prima moglie di Cavaggioni, venuta a mancare molti anni fa. «Scoprimmo da conoscenti che le piscine di via Forlanini cercavano un gestore per il bar interno, io non sapevo niente di caffetteria ma visto che era un contratto per tre mesi, per l'estate insomma, decisi di buttarmi, pensando che al massimo, anche se sbagliavo qualcosa, a settembre avrei comunque cambiato mestiere». E invece, da quel maggio di trent'anni fa, Cavaggioni dalla "sua" piscina non se n'è più andato. «Anche durante il periodo del Covid, che è stato davvero terribile, terribile - scuote la testa rievocando i 309 giorni di chiusura totali in due anni - io continuavo a venire qui, anche se non c'era nessuno, perché per me la piscina è casa».

 

Francesco Cavaggioni che oggi ha 71 anni, ha iniziato questo lavoro al bar delle piscine di Vicenza 30 anni fa
Francesco Cavaggioni che oggi ha 71 anni, ha iniziato questo lavoro al bar delle piscine di Vicenza 30 anni fa

 

Una "casa" che è cambiata, è cresciuta, si è rinnovata, al passo con i tempi e le generazioni. «L'estate in piscina fa parte della tradizione italiana e qui abbiamo sempre fatto in modo di "personalizzarla", adattarla alle esigenze della clientela», sottolinea Cavaggioni. Ecco dunque, negli anni, i concorsi di bellezza "Miss Piscina" («davo una mano a Poeta Fabio ad organizzarli, quanti ricordi»), le sfide di calcetto al femminile, le interminabili competizioni a beach volley. «Oggi si pratica ancora e i campi di sabbia li gestiamo sempre noi, come quelli del calcetto, mentre, per esempio, abbiamo detto addio al biliardino». Il tavolo del calciobalilla, per lungo tempo irrinunciabile quanto cappuccino e cornetto al mattino, oggi invece non c'è più: «Veniva utilizzato pochissimo ormai e anzi, spesso era solo un rischio perché cercavano pure di scassinarlo», ammette il gestore.

Del "passato" resistono i distributori di gadget e palline per bambini e la tendenza alla classica combinazione di pranzi, merende e cene in infradito, ovvero "panino e bibita". In generale, però, i ritmi e le abitudini restano quelli rilassati di sempre, specie tra i ragazzi, «che portano allegria e serenità»: «Non capisco chi si lamenta dei giovani. È vero, c'è chi combina qualche marachella, può capitare, ma del resto come facevamo noi alla loro età. La maggior parte dei ragazzi però è educata e in piscina viene soltanto per stare in compagnia e divertirsi», assicura Cavaggioni. I ragazzi e i bambini di oggi e di ieri sono gli stessi che tornano, a distanza di anni, con le loro famiglie: «Me li ricordo magari quando avevano sette o otto anni e poi me li ritrovo qui con i figli della stessa età. Tantissimi vengono a salutarmi e per me - conclude Francesco Cavaggioni - è sempre una grande emozione».

Giulia Armeni

Suggerimenti