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Coronavirus

Effetto green pass obbligatorio sulle vaccinazioni, boom di prenotazioni nel Vicentino

L’effetto super green pass si è fatto subito sentire. Anche nell’Ulss Berica è corsa ai vaccini e alle prenotazioni. Dopo settimane in cui le immunizzazioni registravano un andamento lento seguendo la cadenza pigra e sincopata di agosto la scossa è stata improvvisa. Il trend si è invertito. Nel giro di due giorni le vaccinazioni sono più che raddoppiate, e le prenotazioni hanno fatto segnare un incremento di circa 30 per cento rispetto alla scorsa settimana. Si sono mossi finalmente anche cinquantenni e trentenni, vale a dire le fasce in piena età lavorativa che finora nel Vicentino, come cifre e performance vaccinali, sono state le più sonnolente, le più gremite di negazionisti e indecisi, quelle che hanno mostrato lo zoccolo duro più difficile da scardinare.

I numeri sono eloquenti. In 48 ore le prime dosi degli over 30 sono diventate 421 in più, vale a dire il maggiore scarto in assoluto, mentre nei due giorni precedenti l’aumento si era fermato ad appena 136 unità. Meno consistente (e sorprendente) l’incremento riscontrato fra gli over 50. In due giorni 219 prime dosi in più ma nelle precedenti 48 ore erano state 93. Effetto anche nell’Ulss 7 con un incremento del 20 per cento delle prenotazioni; oggi apriranno le agende fino a fine ottobre e i centri vaccinali saranno aperti sia al mattino che al pomeriggio. 

Insomma, l’obbligo del green pass in tutti i luoghi di lavoro a partire dal 15 ottobre stabilito dal consiglio dei ministri con l’obiettivo di abbattere la diga di ni-vax e no-vax e di innalzare la quota di immunizzati prima che con l’arrivo dell’inverno riesploda la virulenza del Covid, ha rimesso subito in moto una campagna che stava andando avanti a piccoli passi. È stato sufficiente l’annuncio per far schizzare in alto le adesioni. Per migliaia di persone che, fra meno di un mese, per recarsi in ufficio, in fabbrica, in uno studio professionale, avranno assoluto bisogno del green pass, il timore di entrare nel limbo fra “color che son sospesi” dal posto di lavoro, di perdere lo stipendio, di rischiare, senza il certificato verde in mano, conseguenze disciplinari, è improvvisamente diventato più forte della paura del vaccino, ha cancellato già per molti pregiudizi e indifferenza. È solo un primo sussulto ma se questa spinta dovesse proseguire, l’Ulss guidata da Giusy Bonavina, oggi al 74,5 per cento di immunizzati, potrà raggiungere presto, dopo la prima tappa del 70% già conseguita, quella seconda meta strategica dell’80% che comincerebbe ad innalzare in misura determinante l’asticella della protezione vaccinale contro un virus mai domo oggi all’attacco con l’insidiosa variante Delta, mettendo maggiormente in sicurezza la popolazione in vista appunto dell’arrivo della stagione rigida più favorevole alla diffusione dei virus respiratori. 

C’è sempre da ricordare agli scettici del vaccino che lo scudo vaccinale riduce del 77% il rischio di contrarre l’infezione rispetto ai non vaccinati, del 93,4% l’ospedalizzazione e del 95,7% il ricovero in terapia intensiva. Balzi in su, dopo il minimo storico di prime dosi nel periodo di ferragosto, anche nelle altre classi di età. Ai box vaccinali dell’Azienda Berica, in 48 ore, si sono presentati 295 quarantenni in più, mentre nei due giorni precedenti l’incremento era stato di 93. Qualche numero in più lo hanno fatto vedere anche i sessantenni con 77 nuove adesioni, mentre prima, nello stesso arco di tempo, erano state solo 50. Prime reazioni confortanti, dunque. Le somministrazioni sono cresciute. 

È un primo assaggio di boom, anche se l’effetto green pass dovrebbe vedersi ancora meglio nei prossimi giorni. Ci sono ancora, in città e nei Comuni che rientrano nella mappa dell’Ulss Berica, poco più di 78 mila vicentini, sulla platea degli oltre 38 mila iniziali, da riuscire a portare agli hub vaccinali. Intanto a marciare più rapidamente rimangono i giovani. Sono stati soprattutto loro, ad agosto e in questi primi 30 giorni di settembre, ad aver fatto salire la curva della profilassi anti-Covid. Le prime dosi dei ragazzi da 12 a 19 anni hanno raggiunto la percentuale del 63,3%, i cicli completi sono al 46,4%, in 48 ore un picco di 391 unità rispetto alle 110 dei due giorni precedenti. Discorso analogo fra i ventenni. La percentuale delle prime dosi è del 77.3%, quella dei cicli completi del 66,5%. In 48 ore si sono recati ai centri vaccinali 368 giovani in più rispetto ai 142 dei due giorni precedenti. 

Franco Pepe

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