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Maltempo nel Vicentino

Esondata la roggia Caveggiara: sott'acqua Torri, Settecà e la regionale 11. Vigili del fuoco portano in salvo i residenti

I residenti di Settecà e Torri portati in salvo con il gommone dai vigili del fuoco (Colorfoto)
I residenti di Settecà e Torri portati in salvo con il gommone dai vigili del fuoco (Colorfoto)
Allagamenti a Torri e Settecà

AGGIORNAMENTO 6 DICEMBRE ORE. 18.30. Si sta cercando di individuare il problema che ha causato l'esondazione della roggia a Torri di Quartesolo. Iniziata una riunione al Coc: presenti l'assessore regionale Bottacin, il sindaco Marchioro, Protezione civile e tecnici comunali. 

Dal tardo pomeriggio i vigili del fuoco stanno operando a Vicenza in zona Settecà e Torri di Quartesolo: oltre 20 persone portate in salvo. In alcuni punti l’acqua ha raggiunto oltre un metro allagando i piani  bassi delle abitazioni.  

GLI INTERVENTI DEI VIGILI DEL FUOCO (IL VIDEO)

Le squadre intervenute da Vicenza, Verona e Rovigo  con oltre 30 operatori tra cui gli operatori Saf (Speleo Alpino Fluviali) stanno ora operando per portare fuori  dalle abitazioni tutte le persone che si trovano in sicurezza nei piani alti. Le operazioni di soccorso vengono coordinate dal comandante dei vigili del fuoco Giuseppe Costa, che si trova sul posto delle operazioni.

 

Al momento quattro strade sono chiuse alla circolazione in zona Settecà a Vicenza, con transito consentito ai soli residenti in base all’evolversi della situazione, al fine di consentire l’esecuzione degli interventi in supporto alla cittadinanza da parte della protezione civile. Si tratta di strada di Settecà, dall’incrocio con Strada Padana Superiore verso Padova all’incrocio con via Falcone e Borsellino; strada dei Ponti di Debba, strada delle Caperse e via Cipro.

A Settecà stanno evacuando alcune persone con il gommone, impegnati vigili del fuoco e Protezione civile. Stesso problema a Torri. Le persone che non hanno qualcuno che possa ospitarle, passeranno la notte in albergo.  

Prosegue intanto il monitoraggio della situazione del maltempo in città da parte del Coc di Vicenza. Si raccomanda di limitare gli spostamenti nel quadrante est della città.

 

Torri di Quartesolo allagata (Foto M. Marini)
Torri di Quartesolo allagata (Foto M. Marini)

 

AGGIORNAMENTO 6 DICEMBRE ORE 18. A  Vicenza rimane alta l’allerta meteo causata dalle abbondanti precipitazioni. Dopo l’apertura di ieri notte del bacino di laminazione di Caldogno, il livello del Bacchiglione è sceso nel primo pomeriggio di oggi sotto quota 4 metri a Ponte degli Angeli. con l’acqua e il fango che hanno interessato alcune strade della viabilità interna. Osservato speciale il ponte di Debba ,dove la notte scorsa si è registrato un picco di 8.15 metri, mentre oggi il livello è sceso sotto gli 8 metri. Situazione allarmante anche in alcuni comuni dell’hinterland confinanti, in particolare a Torri di Quartesolo, altro territorio finito parzialmente sott’acqua e dove è chiusa dalla notte scorsa la viabilità sul Ponte del Tesina, dopo che il picco di piena aveva raggiunto i 7.80 metri. Tra il territorio del capoluogo berico e Longare si è invece registrata nella tarda mattinata di oggi la rottura dell’argine golenale dello stesso Tesina, un affluente del Bacchiglione, con l’acqua che ha invaso vaste aree. Numerosi gli interventi sul posto dei vigili del fuoco.

 

6 DICEMBRE ORE 17. Esondata la roggia Caveggiara a Torri di Quartesolo, dopo il cedimento dell’argine. Il Tesina regge. Allagata Torri ma anche la frazione Settecà di Vicenza, al confine est del comune.

 

Esondazione del Caveggiara a Torri di Quartesolo

 

I principali allagamenti interessano il quartiere Pini di Torri. I vigili del fuoco  stanno portando in salvo alcuni residenti con il gommone. Più missioni in corso in contemporanea per per portare aiuto ai cittadini bloccati in casa. Allagamenti anche in via degli AvieriSott'acqua la strada regionale 11. 

 

Il Tesina in piena a Torri (M. Marini)

 

 

DOMENICA 6 DICEMBRE ORE 14.40. Ponte di Debba, il livello sta scendendo lentamente: ora è a 7.80. Il picco è stato di 8.15. 

 

Strada Ponte di Debba, Vicenza (Foto Alessia Zorzan)
Strada Ponte di Debba, Vicenza (Foto Alessia Zorzan)

 

DOMENICA 6 DICEMBRE ORE 13.30. Rotto l'argine golenale del Tesina, quindi acqua ancora all'interno del secondo argine a Longare. Resta alta l'attenzione sul Ponte del Tesina, chiuso a mezzanotte a Torri di Quartesolo. Il picco di piena ha raggiunto i 7.80 metri. Continua il monitoraggio di volontari, amministratori comunali e polizia locale. 

 

Rotto l'argine golenale del Tesina (Foto M. Marini)
Rotto l'argine golenale del Tesina (Foto M. Marini)

 

A Vicenza, intervento di Aim al Ponte delle Barche per la rimozione di ramaglie che ostruiscono il passaggio dell'acqua. La polizia locale ha chiuso la strada delle Caperse invasa da circa 40 centimetri d'acqua. Rimane chiusa anche la strada a Ponte di Debba. Attiva la pompa a Ponte degli Angeli dove è stata modificata temporaneamente la viabilitàParco Querini è chiuso da questa mattina per allagamenti in alcune zone dell'area verde. Il Coc si è riunito nuovamente oggi alle 11.

 

Rimozione rami Ponte delle Barche (Alessia Zorzan)

 

Smottamento sulla strada del Molinetto che da Zovencedo porta a via Calto. Già rimossi i detriti.

 

Strada del Molinetto (Foto M. Guarda)
Strada del Molinetto (Foto M. Guarda)

 

A Sarego, i vigili del fuoco hanno verificato il fronte franoso. Massi caduti sulla strada provinciale 500 che collega Lonigo, staccatisi dalla base del colle del Castello Boroni. I pompieri hanno inviato una segnalazione all'ufficio tecnico comunale e a Vi.Abilità per verificare la stabilità del fronte franoso e su necessità per attivare un intervento di contenimento in caso di ulteriori distacchi.

 

Il fronte franoso di Sarego (Foto M. Guarda)
Il fronte franoso di Sarego (Foto M. Guarda)

 

 

DOMENICA 6 DICEMBRE ORE 10.40. Il presidente del Veneto Luca Zaia, ha avviato l’iter per la dichiarazione dello stato di crisi per le zone della regione colpite dal maltempo. Lo stato di crisi, al momento, riguarda comuni delle zone dell’Alto Vicentino, della Pedemontana trevigiana e il territorio della provincia di Belluno.

 

 

Il Bacchiglione visto dalle colline sopra Costozza di Longare (foto lettore Paolo Rappo)
Il Bacchiglione visto dalle colline sopra Costozza di Longare (foto lettore Paolo Rappo)

 

STATO DI CRISI. In attesa della firma da parte del governatore e dell’inoltro al Dipartimento nazionale della Protezione civile nazionale per la richiesta di dichiarazione proclamazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri, il decreto resterà “aperto” al fine di consentire agli enti locali di effettuare il censimento dei danni a opere pubbliche, infrastrutture, privati, aziende e siti produttivi e comunicarne gli esiti ai competenti uffici regionali.

 

Smottamento nel Bellunese
Smottamento nel Bellunese

 

BACINO DI MONTEBELLO. Il bacino di Montebello aperto alle 18 di ieri, ora è stato chiuso. Iniziate le operazioni di lento deflusso: svuotamento in corso su Rio Acquetta. Continua, comunque, l'allerta da parte squadra servizio antipiena Genio civile Vicenza

 

TRAGEDIA SFIORATA NEL BELLUNESE. Tragedia sfiorata, la notte scorsa, a Gosaldo, in provincia di Belluno, dove per il maltempo un piccolo ponte su un torrente è crollato. Nel greto è precipitato un mezzo dei vigili del fuoco, per fortuna vuoto perchè i tre occupanti si erano messi al sicuro. Isolata la piccola frazione di Ren.

 

La jeep dei pompieri precipitata nel greto del fiume nel Bellunese
La jeep dei pompieri precipitata nel greto del fiume nel Bellunese

 

Il maltempo sta sferzando il Veneto. Situazione è particolarmente grave in alcune zone del Vicentino e del Trevigiano e soprattutto nel Bellunese: il Zoldano, l'Agordino, il Cadore ma non solo fra le aree più colpite, con numerosissime frane e crolli di strade. Nel Veronese preoccupa il livello di alcuni fiumi.

 

Il bacino di laminazione di Caldogno
Il bacino di laminazione di Caldogno

 

IL MESSAGGIO DI ZAIA A CALDOGNO. «Sindaco con gli stivali... asciutti oggi! Vedendo queste immagini penso al tempo e all'impegno messo perché venisse realizzato il bacino di laminazione di Caldogno. Se stanotte, all'apertura, Vicenza ha dormito sonni tranquilli e proprio grazie al tuo, al vostro lavoro». Questo il messaggio inviato questa mattina dal governatore Zaia al presidente di Ato-Bacchiglione, Marcello Vezzaro.

 

 

DOMENICA 6 DICEMBRE ORE 9. Numerosi gli interventi dei vigili del fuoco e degli uomini della Protezione civile durante tutta la notte appena trascorsa nel Vicentino e in Veneto. Il maltempo sta interessando da ieri pomeriggio diverse province.

 

A VICENZA E NEL VICENTINO. A Vicenza permane lo stato di attenzione per il Bacchiglione, con la piena raggiunta alle 4 di 5,23 metri. Numerose le operazioni delle squadre dei vigili del fuoco per rimozione ostacoli e alberi pericolanti in provincia. Interventi per danni d’acqua nella notte a Asiago, Gallio e Cogollo del Cengio. Alberi caduti nella zona di Schio. 

 

Il bacino di laminazione di Caldogno

 

A Torri di Quartesolo questa notte hanno chiuso il ponte sul Tesina e montato le paratie.

 

Chiuso il ponte sul Tesina e montato le paratie a Torri di Quartesolo
Chiuso il ponte sul Tesina e montato le paratie a Torri di Quartesolo

 

Il fiume Brenta ha raggiunto l'onda di piena alle 5 con 3.51 metri registrata alla stazione idrometrica Barziza di Bassano del Grappa. Stamattina alle 9 il livello era sceso a 3.49.

 

Il Brenta a Valstagna

 

Al momento questa è la situazione in Altopiano: a Lusiana e Conco si registrano problemi di erogazione della corrente elettrica. Ad Asiago ancora in corso prosciugamenti. Oltre al palasport allagato (30 centimetri) a Roana molti altri allagamenti di edifici, strade e alberi caduti. Nel corso della notte a Gallio allagamenti e un incendio di cabina elettrica.

 

NEL VERONESE. Bacino Colombaretta ad un passo dal varo mentre per il ponte mobile sull'Alpone quella di stanotte è stata la prima volta: bastano anche solo questi due dati a far sintesi di una notte che ha tenuto in fortissima apprensione Monteforte d'Alpone, San Bonifacio e Soave. 

Alle 21.20 è scattata la chiusura delle porte vinciane che, a valle del ponte sulla strada regionale 11, disconnettono il Tramigna dell'Alpone: il torrente soavese, seppure in crescita, avrebbe avuto a disposizione l'argine cedevole a monte del viadotto per scaricare nell'area di esondazione a questo scopo riservata.  Sempre grazie al lavoro delle squadre dell'Ana Valdalpone di protezione civile, impegnate nella sorveglianza idraulica tra Soave e Monteforte, poco dopo le 22.30 i tecnici del Genio civile hanno raggiunto Montecchia di Crosara, comune in cui ricade il bacino Colombaretta, per verificare la situazione: l'Alpone, però, scorreva a circa 50 centimetri dalla soglia in cui il sistema di scarico si attiva in autonomia (al raggiungimento dei 65 metri cubi d'acqua al secondo) e così è stata approntata la chiusura delle paratoie che da quel momento hanno consentito alla cassa di monte di accogliere l'eventuale piena.

 

BELLUNO, LA PROVINCIA PIÚ COLPITA. Belluno con circa 130 interventi soltanto nella nottata trascorsa è la provincia al momento più colpita dal maltempo. Stamattina sono circa 180 le richieste d'intervento in corso: i vigili del fuoco con 50 squadre stanno operando per prosciugamenti soprattutto nella zona di Alpago. Danni provocati dall'acqua anche a Feltre, nel Cadore e nell'Agordino con alberi caduti, allagamenti e smottamenti.

 

 

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