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Valle dell'Agno

L'ambulanza con medico di notte riparte a metà: bufera sull’Ulss

Da aprile il servizio sarà riattivato tre giorni a settimana. I sindaci «Troppo pochi, ora deve essere ripristinato sette giorni su sette»
Ambulanza medicalizzata: la notturna torna in servizio per tre giorni VE.MO
Ambulanza medicalizzata: la notturna torna in servizio per tre giorni VE.MO
Ambulanza medicalizzata: la notturna torna in servizio per tre giorni VE.MO
Ambulanza medicalizzata: la notturna torna in servizio per tre giorni VE.MO

Riparte con il freno a mano tirato l’ambulanza medicalizzata al “San Lorenzo”. Da aprile riprenderà il servizio notturno, ma solo per tre giorni la settimana. La conferma arriva dai sei sindaci della valle dell’Agno dopo l’incontro dei giorni scorsi con la direzione dell’Ulss 8 Berica per fare il punto della situazione sull’ospedale “San Lorenzo” di Valdagno.

Ripristino parziale

Un ripristino parziale che lascia l’amaro in bocca nei primi cittadini Giancarlo Acerbi di Valdagno, Armando Cunegato di Recoaro Terme, Francesco Lanaro di Cornedo, Dario Tovo di Brogliano, Davide Dorantani di Castelgomberto e Davide Faccio di Trissino. E se per il ripristino completo del servizio sembra che si dovrà ancora attendere, intanto va avanti l’iter per i concorsi per i primariati di medicina e ginecologia e si comincia a vedere il potenziamento delle vaccinazioni in valle, insieme all’impegno per sopperire alle carenze di personale.

I commenti dei sindaci

«Apprezziamo la disponibilità al dialogo della direzione dell’Ulss 8, ne riconosciamo l’impegno e capiamo le difficoltà legate alle carenze di personale, ma ribadiamo la necessità di fare ulteriori passi avanti rispetto alle criticità sui servizi sanitari del “San Lorenzo” che abbiamo evidenziato ancora nell’incontro dello scorso autunno e nuovamente nell’ultimo da noi richiesto - sottolineano i sei sindaci -. La riattivazione parziale dell’ambulanza medicalizzata, così come l’avanzamento nelle procedure dei concorsi e l’aumento dell’attività di vaccinazione in valle dell’Agno, sono sicuramente segnali positivi ma che ancora non soddisfano le nostre richieste e i bisogni dei cittadini. È fondamentale, ed è il nostro auspicio, che il servizio dell’ambulanza medicalizzata sia presto ristabilito con continuità, 7 giorni su 7, e che vengano risolti i problemi di carenza di personale, molto importante in alcuni reparti, come ad esempio quello di anestesia e rianimazione».

Il servizio notturno

Il servizio dell’ambulanza medicalizzata notturna in città era stato attivato sei anni fa entrando in funzione il primo marzo 2017 dopo essere stato invocato a gran voce e per molto tempo da cittadini, associazioni e categorie della vallata. A luglio dello scorso anno era stato sospeso ed era stato ridotto anche il personale medico a bordo dei mezzi di soccorso in servizio diurno al “Cazzavillan” di Arzignano, ripristinando quest’ultimo in autunno.

Carenza di personale

In entrambi i casi il motivo era la carenza di personale medico. «Carenza che poi inevitabilmente si ripercuote sulle attività operatorie e ambulatoriali con inevitabile e ulteriore allungamento delle liste di attesa - aggiungono i primi cittadini -. Per non parlare di alcuni servizi sospesi, ridotti o comunque assenti, come le vaccinazioni, medicina sportiva e Serd o di altri servizi e figure professionali importanti anche previsti nelle schede ospedaliere regionali, di cui al momento non si prefigurano soluzioni piene».
Un punto di riferimento per l’intera valle da rafforzare. «Il nostro ospedale “San Lorenzo” offre servizi di qualità grazie anche alla professionalità e alla dedizione di medici e operatori sanitari - concludono i sindaci -. A nome dei cittadini della valle dell’Agno chiediamo un ulteriore sforzo».

Le richieste

Ed è presto detto quali sono le richieste dei sindaci per migliorare la qualità dell’assistenza ai pazienti e a tutti i cittadini della vallata: «Dare soluzione alle carenze che ancora ci sono permetterebbe di garantire un presidio sanitario e socioassistenziale ancora più efficiente, oltre a migliorare le condizioni di chi ci lavora - concludono -. La direzione dell’Ulss è consapevole di ciò e si sta adoperando a tal fine, ma chiediamo che venga subito intrapresa ogni strada che possa portare a risultati concreti».

 

Veronica Molinari

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