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Trissino

Preso a pugni, ora è in coma: l’aggressore è a processo

La discussione davanti al locale era finita nel dramma. Aggredito, un muratore in pensione era caduto a terra dove era stato nuovamente colpito, ed aveva perso i sensi. Ora, a un anno e mezzo dal pestaggio, è ospite di una casa di riposo e versa in uno stato quasi vegetativo. A 63 anni, ha suo fratello come amministratore di sostegno e soffre, hanno stabilito i medici, di «deficit neuromotori insanabili». Per quell’aggressione, il pubblico ministero Chimichi ha citato a giudizio Mauro Tessari, 59 anni, residente a Selva di Trissino. L’imputato, assistito dall’avv. Francesco Mocellin, è comparso l’altra mattina davanti al giudice Lagrasta e al pubblico ministero onorario Sovrano per l’udienza filtro; il processo è stato aggiornato ai primi di luglio quando entrerà nel vivo con le prime testimonianze. Tessari dovrà rispondere di lesioni gravissime; la presunta vittima, F. C., residente in zona (pubblichiamo le iniziali per la privacy sanitaria, visto lo stato di salute), si è costituito parte civile con l’avv. Rosalba Frighetto con la quale chiederà un robustissimo risarcimento dei danni. 
I fatti contestati avvennero nella serata del 28 luglio di due anni fa in piazza a Selva di Trissino, nelle vicinanze di un ristorante. Tessari e F. C., entrambi noti alle cronache, si conoscevano da molti anni e fra di loro non correva buon sangue. Da quanto è emerso, entrambi avevano già fatto qualche brindisi quella sera quando era scoppiata una discussione per futili motivi. 
In piazza c’erano anche altre persone, alcune delle quali saranno probabilmente chiamate a testimoniare in aula. Da quanto è contestato, dopo qualche parola di troppo Tessari avrebbe colpito con alcuni violenti pugni in volto in rivale, facendolo crollare a terra; poi lo avrebbe colpito ancora. L’altro, inizialmente tramortito, non aveva subito perso i sensi; poiché era ferito, era stato dato l’allarme al 118 facendo intervenire un’ambulanza del Suem che aveva accompagnato il ferito in ospedale ad Arzignano. Nel corso della nottata, le sue condizioni si erano aggravate tanto da rendere necessario il trasferimento in terapia intensiva a Vicenza, almeno inizialmente in prognosi riservata. 
In un primo momento, i sanitari avevano ipotizzato che il muratore in pensione fosse caduto da solo; ma, visti i traumi riportati, i medici hanno informato il posto fisso di polizia del San Bortolo ritenendo che si fosse trattato di un pestaggio. Erano state così avviate le indagini che hanno portato ad identificare in Tessari l’aggressore, sulla scorta anche delle testimonianze dalle quali sarebbe emerso che l’allarme al 118 non era stato tempestivo. I medici hanno salvato la vita a F. C., il quale però da allora non è più in grado di badare a se stesso ed è stato dichiarato invalido al 100 per 100. Sulla scorta di questa ricostruzione, la procura ha ordinato il processo per Tessari, che attualmente non ha un’occupazione e che in aula avrà modo di difendersi dalle accuse.

 

Diego Neri

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