Il colpo di scena a poche curve dal traguardo: nell’urna delle elezioni comunali di Valdagno non ci sarà il simbolo del Movimento 5 stelle. Il gruppo grillino ci sarà, ma vestirà la casacca civica. Lo spiega Giuseppe Ciambrone, consigliere comunale pentastellato, che annuncia la sua candidatura a sindaco e indica in «problemi tecnici» dell’ultimo momento il motivo della corsa con la civica “Valdagno in Movimento” e non sotto la bandiera a cinque stelle. «È stata una delusione il ritiro di due candidati consiglieri quando ormai era troppo tardi per ripresentare i documenti al Movimento 5 stelle per la certificazione e l’utilizzo del simbolo. Entro il 26 marzo - secondo le regole interne al M5s - tutto doveva essere pronto e, invece, il 25 in due hanno fatto marcia indietro. Fortunatamente è stato riconosciuto il lavoro fatto e i nostri consiglieri regionali e parlamentari hanno dato pieno appoggio alla lista. Il timore è che qualcuno possa strumentalizzare quanto successo. Siamo, invece, tutti pentastellati e il programma sarà fedele al Movimento». Sarà quindi in veste civica il quarto sfidante dopo il sindaco ricandidato Giancarlo Acerbi, il leghista Alessandro Burtini e la civica Francesca Vitetta. Ciambrone prende le distanze dai casi di Vicenza città e di Castelgomberto dove, alle Comunali 2018, l’uso del simbolo era stato negato dai vertici dei Cinque stelle e ci riprova dopo 5 anni. Ciambrone, 43 anni, originario di Cirò Marina in provincia di Crotone e a Valdagno da 19 anni, impiegato amministrativo contabile, si rimette in gioco con «più consapevolezza rispetto alla prima esperienza e maggiore conoscenza della macchina amministrativa, forte di un rapporto con la città che è cresciuto». Ma quali sono i pilastri del programma? «Al primo posto ci sono la sanità e la salvaguardia dell’ospedale, perché con i servizi sociali devono rimanere la preoccupazione principale di un amministratore - spiega Ciambrone -. Poi l’ambiente con un maggior controllo sul territorio e l’obiettivo di introdurre la tariffa puntuale sui rifiuti che incentiva a produrre meno e di conseguenza si paga meno e si riduce l’inquinamento». Guardandosi indietro Ciambrone ricorda alcune iniziative andate a segno dai banchi dell’opposizione: «Abbiamo affrontato il problema del gioco d’azzardo ottenendo riduzioni d’orario per i centri scommesse, ma bisognerà trovare la formula per incentivare gli esercizi pubblici a rinunciare alle slot machine. Siamo riusciti a far passare la mozione per un comune “plastic free” e abbiamo portato a casa accorgimenti per semplificare la vita come in tema di barriere architettoniche». E sul fronte delle opere? «Bisogna potenziare l’esistente, perché ogni mattone aggiunto è un pezzo di terra tolto ai nostri figli. Mancano strutture per i giovani, da quelle sportive a quelle dove il fermento artistico possa esprimersi, e occorre creare una proposta culturale meno di nicchia. È necessario investire sempre di più nell’istruzione, plasmando la didattica sulle richieste delle aziende. Dare voce ai giovani con un consiglio comunale che faccia da spalla a quello ufficiale. Piazza Dante, invece, è un’opera da rivedere completamente: sono stato l’unico in commissione a votare contro il progetto che ha creato un ibrido pericoloso sia per gli automobilisti che per i pedoni. Ora non è una piazza e non è un parcheggio». • © RIPRODUZIONE RISERVATA