<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Niente simbolo del M5s I grillini corrono da civici

Giuseppe Ciambrone, candidato sindaco di Valdagno in movimento
Giuseppe Ciambrone, candidato sindaco di Valdagno in movimento
Giuseppe Ciambrone, candidato sindaco di Valdagno in movimento
Giuseppe Ciambrone, candidato sindaco di Valdagno in movimento

Il colpo di scena a poche curve dal traguardo: nell’urna delle elezioni comunali di Valdagno non ci sarà il simbolo del Movimento 5 stelle. Il gruppo grillino ci sarà, ma vestirà la casacca civica. Lo spiega Giuseppe Ciambrone, consigliere comunale pentastellato, che annuncia la sua candidatura a sindaco e indica in «problemi tecnici» dell’ultimo momento il motivo della corsa con la civica “Valdagno in Movimento” e non sotto la bandiera a cinque stelle. «È stata una delusione il ritiro di due candidati consiglieri quando ormai era troppo tardi per ripresentare i documenti al Movimento 5 stelle per la certificazione e l’utilizzo del simbolo. Entro il 26 marzo - secondo le regole interne al M5s - tutto doveva essere pronto e, invece, il 25 in due hanno fatto marcia indietro. Fortunatamente è stato riconosciuto il lavoro fatto e i nostri consiglieri regionali e parlamentari hanno dato pieno appoggio alla lista. Il timore è che qualcuno possa strumentalizzare quanto successo. Siamo, invece, tutti pentastellati e il programma sarà fedele al Movimento». Sarà quindi in veste civica il quarto sfidante dopo il sindaco ricandidato Giancarlo Acerbi, il leghista Alessandro Burtini e la civica Francesca Vitetta. Ciambrone prende le distanze dai casi di Vicenza città e di Castelgomberto dove, alle Comunali 2018, l’uso del simbolo era stato negato dai vertici dei Cinque stelle e ci riprova dopo 5 anni. Ciambrone, 43 anni, originario di Cirò Marina in provincia di Crotone e a Valdagno da 19 anni, impiegato amministrativo contabile, si rimette in gioco con «più consapevolezza rispetto alla prima esperienza e maggiore conoscenza della macchina amministrativa, forte di un rapporto con la città che è cresciuto». Ma quali sono i pilastri del programma? «Al primo posto ci sono la sanità e la salvaguardia dell’ospedale, perché con i servizi sociali devono rimanere la preoccupazione principale di un amministratore - spiega Ciambrone -. Poi l’ambiente con un maggior controllo sul territorio e l’obiettivo di introdurre la tariffa puntuale sui rifiuti che incentiva a produrre meno e di conseguenza si paga meno e si riduce l’inquinamento». Guardandosi indietro Ciambrone ricorda alcune iniziative andate a segno dai banchi dell’opposizione: «Abbiamo affrontato il problema del gioco d’azzardo ottenendo riduzioni d’orario per i centri scommesse, ma bisognerà trovare la formula per incentivare gli esercizi pubblici a rinunciare alle slot machine. Siamo riusciti a far passare la mozione per un comune “plastic free” e abbiamo portato a casa accorgimenti per semplificare la vita come in tema di barriere architettoniche». E sul fronte delle opere? «Bisogna potenziare l’esistente, perché ogni mattone aggiunto è un pezzo di terra tolto ai nostri figli. Mancano strutture per i giovani, da quelle sportive a quelle dove il fermento artistico possa esprimersi, e occorre creare una proposta culturale meno di nicchia. È necessario investire sempre di più nell’istruzione, plasmando la didattica sulle richieste delle aziende. Dare voce ai giovani con un consiglio comunale che faccia da spalla a quello ufficiale. Piazza Dante, invece, è un’opera da rivedere completamente: sono stato l’unico in commissione a votare contro il progetto che ha creato un ibrido pericoloso sia per gli automobilisti che per i pedoni. Ora non è una piazza e non è un parcheggio». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

Suggerimenti