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Valdagno

Mini scienziati premiati per lo studio sull'Agno

Quaranta studenti della Garbin sono impegnati nel progetto grazie ai fondi ministeriali (Foto MOLINARI)
Quaranta studenti della Garbin sono impegnati nel progetto grazie ai fondi ministeriali (Foto MOLINARI)
Quaranta studenti della Garbin sono impegnati nel progetto grazie ai fondi ministeriali (Foto MOLINARI)
Quaranta studenti della Garbin sono impegnati nel progetto grazie ai fondi ministeriali (Foto MOLINARI)

Ricerca di organismi, analisi chimica dell’acqua e droni in volo per capire lo stato di salute dell’Agno. Potrebbe sembrare un lavoro universitario o di qualche ente del settore. In realtà a infilare gli stivali e analizzare il “raccolto” al microscopio sono i ragazzi della scuola media Garbin. Ma non ragazzi qualsiasi. Si tratta di 40 studenti, dagli 11 ai 14 anni, con la media superiore all’8 nelle materie scientifiche, che sono stati selezionati con un questionario per partecipare all’iniziativa.

Il progetto Gli studenti stanno partecipando a “Stem - Science, technology, engineering, mathematics”, progetto avviato dopo aver vinto un bando del ministero dell’Istruzione. La scuola, che fa parte del comprensivo “Valdagno 2” guidato da Eleonora Luciana Schiavo, è riuscita a portare a casa 16 mila euro per l’acquisto delle attrezzature. E dopo l’arrivo di droni, microscopi con schermo lcd, stereomicroscopi, una stampante 3D e kit per l’analisi delle acque, il lavoro è entrato nel vivo. Il campionamento è stato realizzato in tre siti: a nord in zona Ruari, per l’area centrale della città sotto il ponte della Libertà e a sud all’altezza di via Fermi. I risultati si concretizzeranno in un plastico che evidenzierà lo stato di salute del fiume e in un articolo scientifico per spiegare dall’inizio alla fine il percorso seguito e i risultati che saranno anche presentati alla città. Il tutto con la supervisione dei docenti coinvolti nel progetto, ovvero il referente Andrea Casano e i suoi colleghi Anna Traforti, Martina Guiotto e Andrea Pianalto

I gruppi di lavoro I ragazzi sono stati divisi in tre gruppi. Il primo si occupa della raccolta di macroinvertebrati la cui presenza e quantità, valutata su indici stabiliti dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale svela la salute di un corso d’acqua; il secondo procederà con l’analisi chimica dei liquidi prelevati e l’ultimo ha scattato foto aeree con droni per valutare la copertura boschiva e vegetativa e determinarne così la percentuale rispetto a quella antropizzata. Il tutto dovrà essere completato entro fine ottobre, termine fissato dal bando ministeriale.

Le analisi «Il progetto ha più di un obiettivo - ha spiegato il referente Casano -. È l’espressione di quanto dovrebbe essere la scuola oggi: l’applicazione di quanto appreso dai libri. Si tratta di tradurre le conoscenze in competenze e questo aspetto ha entusiasmato i ragazzi che si stanno dimostrando molto coinvolti nell’attività. È un’esperienza che di solito non si fa a scuola e che è in grado di attivare stimoli e far scattare domande nei ragazzi portandoli anche a riflettere sul loro percorso futuro. Il lavoro, inoltre, punta anche a dare significato al territorio, cercando di capire se l’ambiente in cui si abita ha le condizioni che generano una buona qualità della vita». E l’entusiasmo dimostrato dagli studenti fa guardare al futuro. «Abbiamo acquistato kit di analisi che permettono centinaia di prove - ha proseguito Casano -. L’idea è di rendere il progetto qualcosa di duraturo nel tempo. Questo potrebbe permettere di monitorare negli anni lo stato di salute del fiume cittadino». La dirigente scolastica Schiavo non nasconde la sua soddisfazione: «È un progetto innovativo che attua una ricerca attiva in ambito locale. Il tutto è stato reso possibile grazie al finanziamento ministeriale vinto, alla bravura dei docenti e all’entusiasmo dei ragazzi». 

Veronica Molinari

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